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Bolli auto: il vicepresidente Agostini replica a Massi e Castelli

| ANCONA - “Dovrebbero dimettersi loro. Nessuna preoccupazione per l’esposto alla Corte dei conti”


“È sconcertante che i consiglieri regionali Castelli e Massi sollecitino le dimissioni dell’assessore Marcolini, quando dovrebbero essere loro a chiedere scusa ai cittadini marchigiani che in questi giorni stanno regolarizzando la propria posizione contributiva in merito ai bolli auto”.

Lo sostiene il vice presidente della Giunta regionale, Luciano Agostini, che replica alle considerazioni mosse dai due consiglieri sulla vicenda, nella conferenza stampa di ieri. “È sconcertante, perché sicuramente vanno incontro a un’ennesima figuraccia – afferma Agostini –

Dopo che per anni, e anche nel corso dell’ultima campagna elettorale, hanno aggredito la precedente Giunta regionale sulla presunta incostituzionalità delle addizionali Irpef e Irap, la Corte costituzionale li ha chiaramente smentiti, nonostante, nel frattempo, abbiano illuso i cittadini e fatto spendere i soldi per i ricorsi, male interpretando, a mio modo di vedere, il proprio ruolo di consigliere regionale.

Non vorrei che la stessa cosa accadesse nella vicenda delle tasse automobilistiche. Se disguidi ci sono stati, come in effetti è avvenuto e per questo chiedo personalmente scusa ai marchigiani, occorre tuttavia ripristinare la verità: che è una sola.

I tabulati inviati alle Marche dai ministeri competenti, e sui quali la Regione ha lavorato, non erano aggiornati. Castelli e Massi, allora, farebbero bene a rivolgersi al proprio ministro Tremonti, scusandosi con i marchigiani per i disagi degli ultimi giorni.

Per quanto riguarda, infine, l’ennesima richiesta d’intervento della Corte dei conti, ribadiamo di non avere alcuna preoccupazione, perché convinti del nostro operato. Ai marchigiani voglio evidenziare come i due consiglieri si stiano comportando alla stessa maniera del nostro presidente del Consiglio dei ministri: privi di argomentazioni, si cimentano nella delegittimazione politica degli amministratori regionali, forse sperando di confondere le idee che, all’opposto, visti i risultati elettorali, i marchigiani mostrano di avere ben chiare.

Quindi, se Castelli e Massi non vogliono continuare a interpretare il classico personaggio del soldato giapponese disperso nella foresta, rimasto a combattere una guerra già persa, facessero un bell’ esame di coscienza e si ponessero la domanda delle loro eventuali dimissioni”.

19/01/2006





        
  



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