A Capodanno torna la bistecca con losso
| ANCONA - Finito il divieto imposto dellunione europea. Luzi: Una buona notizia per consumatori e imprese.
Il capodanno riporterà sulle tavole marchigiane la bistecca con l’osso. A mezzanotte di dopodomani, 31 dicembre, entrerà infatti in vigore il via libera pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea che riporta nei piatti il più tradizionale dei “tagli” per i bovini intorno ai 18 mesi di età.
“Una buona notizia - commenta il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -, poiché oltre a far felici i buongustai sancisce la fine di quell’epoca di proibizionismo alimentare avviata il 29 gennaio del 2001, quando per fronteggiare l’emergenza mucca pazza (Bse) era stata assunta la decisione di eliminare la colonna vertebrale dai bovini di età superiore a dodici mesi, decretando dal 31 marzo lo stop alla tradizionale fettina con l’osso.
Da allora sono state introdotte una serie di misure di salvaguardia e, soprattutto, il sistema obbligatorio di etichettatura, che ha permesso di dare al consumatore la possibilità di conoscere la provenienza di quanto metteva nel piatto, passo fondamentale per recuperare la fiducia dei cittadini e allontanare il pericolo psicosi, oltre che per valorizzare le produzioni nostrane”. “Ma il ritorno della bistecca ‘vera’ è un riconoscimento anche per i nostri allevatori – aggiunge il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -, che hanno investito sul fronte della qualità, della tracciabilità e della genuinità e della sicurezza dei prodotti.
Un lavoro che, nei tempi bui della Bse, ha contribuito al rilancio della Marchigiana, dando la possibilità ai consumatori di questa regione di poter continuare tranquillamente a mangiare la fettina”. Dal 2000 ad oggi, tra l’altro, questa razza bovina tipica ha avuto un incremento del 16%, e conta oggi su circa 25mila capi, oltre ad essere uno dei tipi di carne più ricercati.
Proprio le Marche, inoltre, costituiscono da anni un esempio sul fronte della trasparenza e della sicurezza, come dimostrano le esperienze di Bovinmarche, che nel 1987 avviò un sistema di tracciabilità, poi sviluppato nel 1996 con l'etichettatura elettronica, che oggi è estesa ad ogni singolo taglio di carne. A livello regionale è stata inoltre costituita la Macrofiliera zootecnica.
“Una buona notizia - commenta il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -, poiché oltre a far felici i buongustai sancisce la fine di quell’epoca di proibizionismo alimentare avviata il 29 gennaio del 2001, quando per fronteggiare l’emergenza mucca pazza (Bse) era stata assunta la decisione di eliminare la colonna vertebrale dai bovini di età superiore a dodici mesi, decretando dal 31 marzo lo stop alla tradizionale fettina con l’osso.
Da allora sono state introdotte una serie di misure di salvaguardia e, soprattutto, il sistema obbligatorio di etichettatura, che ha permesso di dare al consumatore la possibilità di conoscere la provenienza di quanto metteva nel piatto, passo fondamentale per recuperare la fiducia dei cittadini e allontanare il pericolo psicosi, oltre che per valorizzare le produzioni nostrane”. “Ma il ritorno della bistecca ‘vera’ è un riconoscimento anche per i nostri allevatori – aggiunge il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -, che hanno investito sul fronte della qualità, della tracciabilità e della genuinità e della sicurezza dei prodotti.
Un lavoro che, nei tempi bui della Bse, ha contribuito al rilancio della Marchigiana, dando la possibilità ai consumatori di questa regione di poter continuare tranquillamente a mangiare la fettina”. Dal 2000 ad oggi, tra l’altro, questa razza bovina tipica ha avuto un incremento del 16%, e conta oggi su circa 25mila capi, oltre ad essere uno dei tipi di carne più ricercati.
Proprio le Marche, inoltre, costituiscono da anni un esempio sul fronte della trasparenza e della sicurezza, come dimostrano le esperienze di Bovinmarche, che nel 1987 avviò un sistema di tracciabilità, poi sviluppato nel 1996 con l'etichettatura elettronica, che oggi è estesa ad ogni singolo taglio di carne. A livello regionale è stata inoltre costituita la Macrofiliera zootecnica.
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29/12/2005
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