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Terza edizione delle Giornate Multiculturali

| FALCONARA M. – Uno sguardo attento ai minimi particolari, scrupoloso e rigoroso al tempo stesso rivolto all’Europa Orientale , dai Balcani alla Russia


La luce dell’Est illumina la terza edizione delle Giornate Multiculturali organizzate dal Comune di Falconara sabato 17 e domenica 18 dicembre 2005.

Uno sguardo attento ai minimi particolari, scrupoloso e rigoroso al tempo stesso rivolto all’Europa Orientale , dai Balcani alla Russia. Un complesso lavoro di indagine e di conoscenza sviluppato attraverso una mostra di libri, testi, pubblicazioni di autori provenienti da Stati dell’Europa Orientale o immigrati da anni in Italia, messo a punto dall’Assessorato all’Immigrazione del Comune in collaborazione con lo Sportello Immigrati e col Centro “ Più “ di via Roma,2.

Un’operazione culturale di assoluto rilievo culminata nell’organizzazione di una mostra presso la sala – mercato di via Bixio, il cui allestimento, è stato curato all’insegna della tematica del confronto – incontro tra culture, dagli studenti dell’Istituto d’Arte “ E. Mannucci “ di Ancona. Narrativa, poesia, saggistica, storia, tradizioni, costumi, aspetti folklorici,fiabe dei popoli dell’Europa Orientale. Riferimenti palesi alle dolorose vicende di alcune di queste nazioni dopo il crollo dei regimi totalitari e l’avvio di un lento processo di democratizzazione dei sistemi politici.

Questo il contenuto di libri e pubblicazioni. In proposito è intervenuto Edoardo Caizzi della NDA ( Nuova Distribuzione Associati) di Rimini. “ Ci occupiamo – ha detto – della promozione e della distribuzione dell’editoria di qualità, un segmento di produzione libraria, che pur tra alcune difficoltà di diffusione, ci sta dando molte soddisfazioni. Ne è di esempio un’iniziativa come quella di Falconara”. Gli ha fatto eco il dott. Massimiliano Caputo direttore della Besa Editrice di Lecce che ha illustrato uno dei maggiori fenomeni letterari del momento :quello legato alla letteratura migrante. “ Si tratta –ha affermato – di una tipologia letteraria che rappresenta le nuove realtà con le quali siamo chiamati a fare i conti nel quotidiano. Non dobbiamo avvicinarci a questa letteratura con spirito xenofobo, come si trattasse di produzione di clandestini. I protagonisti di questa letteratura “ emergente” sono scrittori, poeti ed intellettuali immigrati dai Paesi d’origine in Italia dove hanno imparato la nostra lingua assumendone piena padronanza, al punto da scrivere romanzi, versi poetici ed opere letterarie in italiano, ma riproducendo fatti e vicende legate ai Paesi d’origine tristemente abbandonati per cercare condizioni di vita migliori.” Tra i presenti alla sala – mercato di via Bixio anche il consigliere straniero aggiunto, l’israeliano Amir Akel. “ L’incontro tra culture diverse – ha chiosato – è utilissimo per costruire una società pacificata basata sul prevalere dei principi di equità e di uguaglianza sociale”.

Quindi via libera allo scrittore albanese Ron Kubati da anni in Italia che ha proposto al pubblico alcuni assaggi dei suoi due romanzi “ Va e non torna” e “ M “. “ Va e non torna – ha spiegato Kubati – prende le mosse dalla fine del totalitarismo fino alle rivolte studentesche che hanno determinato la caduta del governo comunista. Il romanzo è basato sul rapporto tra il passato e la ricerca dell’altrove. “ M “, il mio secondo lavoro è più recente. L’idea del cambiamento è stata assimilata da tutti. Protagonista è un io senza nome che si confronta con le difficili condizioni economiche nelle quali si trovano a vivere due insegnanti di lettere e di biologia, una scenografa ed una prostituta”.

Il sabato multiculturale, è proseguito al Centro Cultura “ Piero Pergoli” di piazza Mazzini con lo scambio letterario tra Italia e Bulgaria. “ Abbiamo un’antologia in lingua bulgara – ha rilevato il dott. Paolo Modesti, presidente dell’associazione “ Italia – Bulgaria”. Questa antologia è edita dalla nostra associazione che è proprietaria del sito internet Bulgaria – Italia. Com” E’ stata poi la volta del Prof. Giuseppe Dell’Agata,docente di filologia slava e di lingua e letteratura bulgara all’Università degli Studi di Pisa che ha individuato tre fasi letterarie primarie : la letteratura protobulgara, il rinascimento bulgaro e la letteratura che si sviluppa dopo la liberazione dal dominio turco, ponendo l’accento sui canti popolari bulgari che trattano di storie di passioni consumate tra albe e paesaggi di sole in attesa delle fucilazioni del nemico. I versi di grandi poeti come Elizaveta Bagrjana e Nikola Vapcarov sono stati letti in lingua originale dal Prof. Dell’Agata ed in italiano da Mariangela Zenobi dell’associazione “ Iride “ di Falconara.

Multiculturalità a tutto tondo anche nel pomeriggio di domenica 18 dicembre, con la mostra di disegni e lavori in tema di pace, famiglia e solidarietà a cura degli Istituti Comprensivi “ Centro “ e “ Raffaello Sanzio” allestita lungo via Bixio e con gli spettacoli organizzati dall’Istituto Comprensivo “ Raffaello Sanzio” ( poesie degli alunni delle classi 2 A e 3 A della scuola primaria “ Marconi”, poesie in lingua italiana ed in lingua madre recitate con accompagnamento musicale da alcuni alunni stranieri delle classi 2 A e 2 B delle scuole secondarie di 1° grado “ Montessori”, frammento dello spettacolo teatrale “ In una valigia” a cura della classe 3° B delle “ Montessori”, canzoni a cura delle classi 1° A – 1° B e 1° C della scuola primaria “ Da Vinci” e delle classi 2° A e 3° A della scuola primaria “ Marconi”, canzoni in inglese delle classi 4 ° e 5° A e 5° B delle scuole primarie “ Da Vinci “ e “ Marconi”).

La seconda delle “ Giornate Multiculturali”, è andata avanti , come da programma al Centro “ Pergoli” di piazza Mazzini con il dott. Claudio Maria Messina che ha tracciato un quadro oltremodo esaustivo della “ piccola e media editoria in Italia” “ Essere piccoli editori è molto nobile al giorno d’oggi – ha asserito. Non esistono più i “ mostri sacri “ dell’editoria come Mondadori o Rizzoli. Noi piccoli editori siamo dei pesci – pilota del settore in balia dei grandi “ pescecani”. Per sopravvivere sul mercato, dobbiamo avere naso ed investire nella ricerca. Numerosi sono in Italia i punti – vendita di libri (supermercati, autogrill,circuiti librari indipendenti, edicole, centri sociali),ma le librerie sono sempre più vuote. Manifestazioni come questa rappresentano le occasioni migliori per incentivare la lettura. Leggere del resto è difficile e faticoso. Spesso bisogna capire parole che non si conoscono.

E’ necessario pubblicare romanzi che non siano stereotipi di nulla, ma che raccontino storie. Auspichiamo che sia varata al più presto anche in Italia la legge anti- trust sull’editoria, in quanto questo settore deve continuare ad esercitare il ruolo di baricentro della cultura”. La scelta di tradurre autori dall’Est, è stata la tematica affrontata dalla dott.sa Daniela Di Sora della casa editrice “ Voland”. “ Le letterature dell’Est – ha sottolineato – sono straordinarie, ma al tempo stesso poco conosciute, se si esclude la ristretta cerchia degli specialisti. Le letterature slave, da sole non sono sufficienti a tenere in vita una casa editrice. Ora ci stiamo occupando oltre che di autori classici della letteratura russa come Gogol e Tolstoj, anche di Stanev, uno scrittore bulgaro considerato tra i migliori d’Europa”.

Mikhail Shishkin :Chi è costui? Il compito di spiegarlo è stato della dott.sa Emanuela Bonacorsi, traduttrice per la Voland di due libri di Shishkin :” La presa di Ismail” che sta avendo grande successo di critica e di pubblico e “ Capelvenere”, sua ultima fatica letteraria, sul mercato dal prossimo febbraio. Metafora di questo libro è appunto Capelvenere, una piantina verde che cresce nei luoghi umidi.”Il romanzo- ha puntualizzato la dott.sa Bonacorsi – non ha una trama. E’ costituito da una serie di storie che si incasellano una sull’altra. Shishkin, vive da una decina d’anni nella Svizzera tedesca, ma continua a scrivere di eventi della sua esperienza di vita in Russia. E lo fa adoperando sempre la propria lingua madre , quella nella quale pensa e con la quale è cresciuto respingendo con tenacia certe critiche che da più parti gli vengono mosse circa il mancato uso della lingua del luogo in cui ha scelto di vivere”.

Conclusione in musica della 3° edizione delle Giornate Multiculturali con il concerto di canti popolari delle tradizioni ucraina e russa svoltosi al Centro “ Pergoli “ di piazza Mazzini con Na Kraju Kraja : Rita Paolisso ( canto) e Oleg Rumyantsev ( chitarra) che ha visto la calorosa partecipazione di un pubblico entusiasta.

20/12/2005





        
  



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