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Repressione nazifascista e solidarietà nel Piceno dopo l’8 settembre 1943

Amandola | Successo per il convegno che ha coinvolto gli studenti degli istituti tecnici commerciali di Amandola e S. Vittoria

Successo per il convegno dal titolo “Repressione nazifascista e solidarietà nel Piceno dopo l’8 settembre 1943”, che ha coinvolto gli studenti degli istituti tecnici commerciali di Amandola e S. Vittoria. Il sindaco di Amandola Riccardo Treggiari, quale presidente del comitato dei sindaci dell’Ambito Sociale Territoriale XXIV, ha aperto la sessione dei lavori presentando il tema della mattinata.

Dopo il saluto del sindaco è intervenuto brevemente Pasquale Prudenzano, il quale ha illustrato ai presenti i servizi erogati dall’Ambito Sociale Territoriale XXIV. L’assessore Olimpia Gobbi di Ascoli Piceno ha mandato i propri saluti in quanto impossibilitata a presenziare di persona. Giuseppe Buondonno, in rappresentanza dell’istituto storico di Fermo, ha tenuto una relazione introduttiva offrendo una panoramica generale sugli eventi post-armistizio per arrivare fino al dopo-guerra. Costantino Di Sante, presidente dell’istituto storico di Ascoli Piceno autore di numerosi libri sulla Seconda Guerra Mondiale, ha presentato un video-intervista nel quale un’ebrea-italiana raccontava la propria esperienza di deportazione. Questo non ha mancato l’obiettivo che Di Sante si era prefisso: quello di polarizzare l’attenzione degli studenti. Di Sante ha concluso il suo intervento rievocando il rastrellamento di una famiglia ebrea da S. Vittoria durante l’autunno del 1943.

Nella seconda parte della mattinata Filippo Ieranò, presidente della Casa della Memoria di Servigliano, ha tenuto un’interessante relazione sulla resistenza non armata degli operai e dei contadini i quali boicottarono gli ingiusti dettami degli occupanti nazi-fascisti. Ieranò non ha mancato di fare specifici riferimenti sulla Valle del Tenna.

L’ultimo intervento programmato è stata la testimonianza di Giancarlo Brutti, i cui genitori sono stati insigniti dell’alto titolo di ‘Giusti fra le Nazioni’ che lo stato di Israele riserva a coloro che hanno salvato almeno la vita di un ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale. La famiglia Brutti, i cui discendenti erano presenti in sala, salvò la vita a ben 8 fuggiaschi durante il rigido inverno del 1943.

Particolarmente toccante è stata la visione del DVD realizzato dagli ebrei salvati per ricordare la loro storia. La registrazione termina con la frase ‘grazie Amandola’ pronunciata da ciascun membro della famiglia proprio per ricordare il fatto che tutta la cittadinanza si mobilitò per aiutare la famiglia Brutti a nasconderli. Tra i presenti in sala c’erano lo storico gualdese Giuseppe Piergentili, autore del libro ‘Russia 1941-1943: Memorie di soldati italiani sul fronte Russo’ e Mr. Harry Shindler rappresentante dei soldati britannici che hanno combattuto sul suolo italiano.

29/11/2005





        
  



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