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Riforma della legge L. 488/92

| ANCONA - Il Presidente Spacca: “contributo delle Regioni per qualificare lo strumento a favore della competitività delle imprese”


“E’ un provvedimento che le Regioni hanno contributo a qualificare per renderlo ancora più aderente ai bisogni del sistema delle imprese nei territori”: così il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca commenta il parere elaborato dalla Commissione Attività Produttive ed oggi sancito dalla Conferenza delle Regioni che da il via libera all’attuazione della riforma della Legge 488/92.

“Rimane aperta - spiega Spacca - la questione relativa al trasferimento della L. 488/92 alle Regioni con le relative risorse nel nuovo scenario costituzionale. Tuttavia, in questa fase abbiamo ritenuto prioritario velocizzare l’operatività della L.488/92, che offre un sostegno forte agli investimenti per lo sviluppo e la competitività delle imprese artigianali, industriali, commerciali e turistiche.

La legge nel periodo 2001-2004 ha infatti mobilitato risorse ingenti a favore del sistema delle imprese: 2000 milioni di euro nei bandi 2001-2004;
i prossimi bandi attiveranno altri 1000 milioni di incentivi, tra contributi in conto capitale e credito agevolato.

Rispetto alla versione originaria del Ministero Attività Produttive - prosegue Spacca - abbiamo apportato numerose integrazioni che hanno qualificato e reso più efficace lo strumento agevolativo, valorizzando il ruolo delle Regioni nell’allocazione delle risorse sulla base delle rispettive esigenze di sviluppo locale”.

In particolare, vorrei sottolineare:
-l’innalzamento della percentuale di finanziamento agevolato di cui all’art. 2, comma per rendere lo strumento più efficace nei confronti del sistema produttivo;
-la previsione dell’intesa con le Regioni per la ripartizione delle risorse annuali fra le Regioni stesse ed i vari bandi settoriali (industria, artigianato, commercio e turismo);
-la reintroduzione delle graduatorie speciali regionali, non previste nella versione originaria, in quanto significative per l’orientamento dell’allocazione delle risorse dello strumento nel perseguimento degli obiettivi strategici e territoriali proposti dalle Regioni stesse;
-la facoltà delle Regioni di stabilire i propri limiti minimi di investimento per l’accesso alle agevolazioni;
-la previsione dell’intesa con le Regioni per la definizione delle priorità settoriali e territoriali stabilite dal Ministro delle Attività produttive in funzione delle graduatorie multiregionali per i grandi progetti di investimento.”

25/11/2005





        
  



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