Chiaravalle, le sigaraie e la Manifattura
| CHIARAVALLE - Ancora qualche giorno per visitare la mostra di fotografie Chiaravalle, le sigaraie e la Manifattura che chiuderà sabato 19 novembre

la mostra "Chiaravalle, le sigaraie e la Manifattura"
Oltre cinquanta immagini dei primi del novecento, in un puro bianco e nero, raccolte con pazienza da Fabio Medici per l’associazione onlus “Gruppo fotografico Manifattura Tabacchi”.
Un percorso che racconta quella che era la vita all’interno della Manifattura, dove le donne, protagoniste indiscusse, tra una festa di pensionamento ed un momento di lavoro, intrecciavano le proprie vite con altre donne, che erano madri, suocere, sorelle, o che sono divenute le amiche di una vita. Perché dire Chiaravalle, vuol dire Manifattura Tabacchi, un’azienda a cui i chiaravallesi sono sentimentalmente legati, perché la maggior parte di loro ci ha passato diversi anni.
Se non fra le fila dei dipendenti, fra i lettini dell’incunabolo, uno dei primi e riusciti esempi di asilo nido aziendale.
“Ma la Manifattura è anche odore, come quello del tabacco - come ha detto Lucio Lombardi responsabile dei Servizi educativi e culturali del Comune di Chiaravalle - senza il quale la memoria perderebbe il profumo dell’infanzia di intere generazioni”. Odore che per il paese si traduceva in ricchezza e prosperità.
Le foto sono i ricordi di famiglia, gelosamente custoditi in un cassetto delle molte sigaraie, che ormai plurisettantenni, si sono emozionate nel giorno di apertura della mostra, quando osservando le foto hanno ripercorso momenti di vita, ritrovando se stesse da giovani come amiche che ora non ci sono più.
“Questo vuole essere il primo appuntamento di un progetto di largo respiro – il commento di Roberta Manzotti, dello studio Rosso di Grana e di Fabio Medici, ideatori del progetto – Le immagini fermano il ricordo di un mestiere perduto che è stato la forza di un’intera città. Si racconta il lavoro di quelle stesse donne che, per ripararsi dal sole, piantarono autotassandosi alberi sulla strada per andare al lavoro, mostrando lungimiranza e saggezza e dando vita ad una passeggiata che è a tutt’oggi, uno dei luoghi più vissuti della città”.
La mostre è aperta tutti i giorni, ad ingresso libero, dalle ore 16.30 alle 19.30. Al mattino su prenotazione. Info al numero 071 9499267.
Un percorso che racconta quella che era la vita all’interno della Manifattura, dove le donne, protagoniste indiscusse, tra una festa di pensionamento ed un momento di lavoro, intrecciavano le proprie vite con altre donne, che erano madri, suocere, sorelle, o che sono divenute le amiche di una vita. Perché dire Chiaravalle, vuol dire Manifattura Tabacchi, un’azienda a cui i chiaravallesi sono sentimentalmente legati, perché la maggior parte di loro ci ha passato diversi anni.
Se non fra le fila dei dipendenti, fra i lettini dell’incunabolo, uno dei primi e riusciti esempi di asilo nido aziendale.
“Ma la Manifattura è anche odore, come quello del tabacco - come ha detto Lucio Lombardi responsabile dei Servizi educativi e culturali del Comune di Chiaravalle - senza il quale la memoria perderebbe il profumo dell’infanzia di intere generazioni”. Odore che per il paese si traduceva in ricchezza e prosperità.
Le foto sono i ricordi di famiglia, gelosamente custoditi in un cassetto delle molte sigaraie, che ormai plurisettantenni, si sono emozionate nel giorno di apertura della mostra, quando osservando le foto hanno ripercorso momenti di vita, ritrovando se stesse da giovani come amiche che ora non ci sono più.
“Questo vuole essere il primo appuntamento di un progetto di largo respiro – il commento di Roberta Manzotti, dello studio Rosso di Grana e di Fabio Medici, ideatori del progetto – Le immagini fermano il ricordo di un mestiere perduto che è stato la forza di un’intera città. Si racconta il lavoro di quelle stesse donne che, per ripararsi dal sole, piantarono autotassandosi alberi sulla strada per andare al lavoro, mostrando lungimiranza e saggezza e dando vita ad una passeggiata che è a tutt’oggi, uno dei luoghi più vissuti della città”.
La mostre è aperta tutti i giorni, ad ingresso libero, dalle ore 16.30 alle 19.30. Al mattino su prenotazione. Info al numero 071 9499267.
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15/11/2005
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