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I "sassolini" di Martinelli.

San Benedetto del Tronto | Dalla delibera sulle scuole al documento della CDL. Dal Consigliere Ercole alla definizione di "Sindaco-Imprenditore". Presente, passato, e futuro. Ce n'è per tutti. Basta mettersi in fila.

di Carmine Rozzi

Roba cinese ? No, sambenedettese !

Un Sindaco che conserva tutto il suo “applomb” quello che, confermando le sue dimissioni, manda tutti a casa e regala ai cittadini sette mesi di commissariamento. Quelli stessi cittadini ai quali Martinelli si rivolge con un : “Mi dispiace per gli elettori, e sono tanti, che negli ultimi giorni mi hanno dimostrato il loro affetto e la loro comprensione chiedendomi di arrivare a fine legislatura. Però non mi sento di arrivarci visto che non vedo più le condizioni per poter andare avanti. Quindi chiedo scusa a loro di essermi dimesso sei sette mesi prima della scadenza del mio mandato. ”

Poi inizia a togliersi i “sassolini” ; e non sono pochi. Intanto fa subito rilevare l'ultima “perla “ di questa maggioranza ovvero la lettera di Angelo Ercole con la quale proprio oggi il consigliere di Azione Indipendente (già dimessosi dal suo gruppo) in antitesi con i colleghi di AI denuncia e dichiara di opporsi sia al documento del Sindaco che a quello della CDL.

Poi forse l'affermazione più netta e chiara. Alla domanda del Quotidiano.it se si sarebbe aspettato , come da lui richiesto, le quindici firme e non solo le sei dei capigruppo e segretari rispondeva categorico : “ Se il documento presentatomi fosse stato correlato da quindici firme avrei ritirato immediatamente le dimissioni. Le firme non le ho avuto pertanto confermo le dimissioni”.

Da qui passava ad esaminare le richieste del suo testo definito da molti, secondo Martinelli, “ricattatorio”. Ebbene l'ex Sindaco teneva a precisare di trattarsi, caso mai di “programma minimo” delle cose che si dovevano fare. Perchè promesse ai cittadini, e perchè era il programma di un mandato.

“Cose che andavano fatte. Però siccome a volte si guarda più all'orgoglio personale tipo ...< è il sindaco che deve firmare il nostro documento e non certo noi...> allora signori io dico ; così non si va da nessuna parte. Si va a casa. Che così facciamo meno danno alla città.” Altro pelo sulla lingua da sputare Martinelli lo individuava nell'essersi ritrovato a leggere sulla locandina di un giornale, in lettere cubitali, la nomina di “Sindaco-Imprenditore” : “Qui mi sono reso conto che la cosa stava assumendo proporzioni ed indirizzi strani. Queste ipotetiche denunce, arrivate in busta chiusa e per lo più anonime. Questo volersi accanire ad ogni costo sapendo di non avere le reali fondamenta per farlo, non sono altro che uno dei tantissimi motivi che mi hanno spinto a prendere la decisione di farla finita. Non so se questa cosa avrà un seguito ma io lo dico e lo ripeto davanti a tutti ; non ho nulla da nascondere.”

Poi, alla precisa domanda se si poteva ipotizzare una sua candidatura in schieramenti di “centro” ma non proprio di “destra” ammetteva che : “Sì, se l'opzione si presentasse non vedo perchè no.” E alla domanda se alcuni degli Assessori presenti alla conferenza stampa (Tassotti, Poli, Vignoli, Lorenzetti, Felicetti) potrebbero in futuro fare parte di una eventuale Giunta ribatteva : “Molti degli Assessori presenti oggi potrebbero fare parte di una prossima Giunta”. Anche se questa non fosse una Giunta di centro-destra ? Per esempio una Lista Civica con l'appoggio di altre forze che non siano quelle della CDL ? E la risposta quasi laconica era : “Vorrà dire che si dimetteranno da quei partiti di cui fanno parte.”

Ma tutti si aspettavano che, prima o poi, arrivasse a parlare “ dell'altro”. Ovvero di quella figura un po' dimenticata (a torto) ma importantissima e di prestigio almeno uguale a quella del Sindaco, in altre parole; del Presidente del Consiglio Comunale. E qui l'ex Sindaco, più che togliersi un “sassolino” sembrava volersi levare anche scarpe e calzetti. “Tutto questo è anche successo dopo la delibera delle scuole. E' inutile che ce lo nascondiamo. Non è possibile che un Consigliere di Alleanza Nazionale, con l'opposizione, quindi con i voti di Rifondazione e dei DS cambi l'indirizzo politico bocciando la sua stessa maggioranza. Nonostante che io Sindaco abbia consigliato al Presidente del Consiglio di ritirare quell'ordine del giorno invece di portarlo in consiglio.

Perfino qualche esponente del suo stesso partito aveva ipotizzato che, in fondo, si sarebbe potuto aspettare la sentenza del Consiglio di Stato. Poi si sarebbe visto cosa fare. E invece no. Il Presidente del Consiglio si è ostinato , lo ha voluto portare, lo ha votato con l'opposizione. Ditemi a questo punto se si può governare con questa gente. E cosa ha fatto poi il Consiglio di Stato ? Ci ha dato ragione. Evidentemente ha voluto fare un atto di forza per far veder a qualche personaggio importante che lui era potente. Sì, politicamente importante fino a mezzanotte del 31. Poi per un po' tornerà ad esser quell'ottimo, questo sì, commercialista che è.”

01/09/2005





        
  



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