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L’Assessore all'ambiente Marco Amagliani interviene sul documento del Comune di Osimo

| ANCONA - Prioritari la prevenzione, il recupero e la raccolta differenziata. Stanziati fondi per selezione e compostaggio rimasti inutilizzati. Spetta agli Enti locali e ai Consorzi di Comuni attuare le scelte del piano regionale rifiuti.

In un documento l’Assessore all'ambiente Marco Amagliani interviene sullla deliberazione del Comune di Osimo in merito alla trasformazione dei rifiuti urbani.

“Il Consiglio Comunale di Osimo - afferma Amagliani -ha deliberato un atto di indirizzo con il quale chiede alla Regione di adottare una specifica normativa che consenta la trasformazione dei rifiuti solidi urbani in energia mediante termovalorizzazione.

Alla base di tale decisione ci sarebbe la considerazione che la combustione diretta dei rifiuti urbani indifferenziati rappresenti la soluzione energeticamente, economicamente ed ambientalmente più conveniente.

Le certezze categoriche, come questa affermazione, sulla complessa materia della gestione dei rifiuti, possono impressionare i lettori, ma sostanzialmente risultano prive di fondamento e ambigue per chi segue nel concreto la problematica e tiene conto dei dati regionali, dei vari studi prodotti in materia e delle esperienze in atto.

In primo luogo - prosegue l'assessore - si deve considerare che lo smaltimento è l’ultimo anello del ciclo integrato dei rifiuti; le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali pongono come obiettivi prioritari la prevenzione (produrre meno rifiuti) e separare, con la raccolta differenziata, i flussi in modo da favorire il recupero. Questi non sono principi ideologici, ma ragionamenti che derivano dalla banale conoscenza di concetti elementari della termodinamica.

L’altro aspetto altrettanto elementare da considerare è la dimensione della nostra regione e quindi delle quantità in gioco. Il recente studio regionale condotto per il Piano Energetico Ambientale dimostra diffusamente che il recupero energetico dei rifiuti urbani delle Marche, non solo non è conveniente sotto il profilo economico-energetico, ma, se anche fosse avviato, porterebbe un contributo del solo 3% rispetto al totale del fabbisogno energetico.

Anche senza questa elaborazione sarebbe stato facile intuire, facendo riferimento alle esperienze di termovalorizzazione più consolidate, che tale pratica potrebbe avere una, seppur discutibile ragion d’essere, eventualmente in presenza di grandi concentrazioni urbane (per esempio Vienna o altre capitali europee) dove la parte che residua dalla raccolta differenziata, comunque spinta, giustifica un impianto di dimensioni tali da rendere conveniente tale forma di smaltimento.

Lo sbandierare ad ogni occasione la panacea della termovalorizzazione può soltanto servire ad alimentare scontri pretestuosi che tendono ad allontanare i veri problemi che dovrebbero essere affrontati e risolti come quello di operare per la prevenzione e per sviluppare la raccolta differenziata. In questo momento la nostra regione rischia di attestarsi sulle percentuali più basse del Centro Italia e contemporaneamente si registrano forti ritardi nella localizzazione dei siti di discarica comunque necessari qualunque scelta si faccia.

La Regione ha stanziato e assegnato fondi per la selezione e il compostaggio che non sono stati utilizzati, dai Comuni prima, e dopo dai loro Consorzi.

Le questioni vanno affrontate nella loro giusta sequenza; raggiungere livelli di raccolta differenziata da cittadini europei, pagare tariffe per i rifiuti rapportate alla produzione di ciascuno e verificare le quantità che residuano per decidere l’impiantistica più appropriata per lo smaltimento.

Gli Enti Locali e i Consorzi di Comuni - conclude Amagliani - sono i soggetti che devono mettere in pratica questo percorso e ogni deviazione porterebbe lontano dagli obiettivi che dobbiamo raggiungere, non solo, ma potrebbe apparire strumentale rispetto alla necessità di corrispondere adeguatamente alla politica ed alla programmazione della Regione Marche.” 

14/07/2005





        
  



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