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La posizione del Centro Sinistra sulla sanità nel territorio fermano.

Fermo | I sindaci e alcuni rappresentanti del centro sinistra del territorio fermano lo scorso ottobre firmarono una sorta di accordo per definire le linee guida per interpretare la sanita nella zona territoriale 11. Ecco il documento.

di Alessio Carassai

La sanità nel territorio fermano, i rappresentanti del centrosinistra compresi alcuni sindaci, per precisare l'impegno preso nei confronti di questa problematica, vogliono precisare gli accordi che erano già stati presi ad ottobre del 2004. Una sorta di documento chiarifacatore sulle posizioni assunte molti mesi fa sempre sull'ormai famasa questione sanitaria nella zona 11.
Al fine di rendere più semplice possibile la consultazione il documento firmato è stato riportato nella sua interezza. 
 
"Il tema della sanità è di fondamentale importanza,  vi si riversano le aspettative ed i bisogni dei cittadini e delle famiglie del Fermano, a cui bisogna saper dare risposte, portando avanti il lavoro di potenziamento della sanità del Fermano, non tacendo sulle criticità, ma a partire dalle tante risorse ed eccellenze che abbiamo. E’ un sistema che necessita di stabilità e di una forte iniezione di fiducia da parte della politica e delle istituzioni. Strumentalizzazioni e polemiche pretestuose non aiutano"
 
"Il Centrosinistra al Governo della Regione Marche ha messo in campo in questi anni una riforma imperniata su un modello di sanità pubblica, universalistica, di qualità, con una vocazione alle specializzazioni ed all’eccellenza, con una forte caratterizzazione territoriale, che garantisce pari diritti di cittadinanza e di accesso alle strutture socio-sanitarie, con un calmiere dei ticket e dei costi delle prestazioni. Un’idea di salute per tutti, molto diversa da quella del Centrodestra che taglia i trasferimenti dei fondi nazionali al comparto sanità, che sperimenta in Lombardia un modello privatistico, che propone un modello di revisione costituzionale che delega tutto alle Regioni e di fatto smantella il Sistema Sanitario Nazionale".
 
"E’ necessario ridefinire la programmazione e la riorganizzazione sanitaria anche nell’ottica della nuova Provincia di Fermo. Sta a noi cogliere questa grande opportunità. Mettere in campo contenuti e priorità. Pensare alla sanità come alla spina dorsale di questo progetto".
 
"Diversa è invece la questione della cosiddetta “Area vasta” che si riferisce all’integrazione dei servizi amministrativi, ad un rapporto di comunicazione e collaborazione tra strutture sanitarie ed ospedaliere, in ambiti diversi a seconda delle questioni e non rigidamente delimitati geograficamente, per consentire risparmi, eliminazione di sprechi, razionalizzazione degli interventi, funzionalità e flessibilità dei servizi".
 
"Il nostro impegno è per potenziare la sanità nel Fermano. Affrontando i termini essenziali della questione: prevenzione; emergenza; acuzie; sistema territoriale della medicina di base. Al centro di questi 4 punti cardinali c’è l’Ospedale di rete, il Murri di Fermo.
Noi diciamo che l’Ospedale di Rete va ulteriormente potenziato in termini di posti letto (che a regime dovranno essere 521, come previsto dal Piano Sanitario Regionale e dalla Conferenza dei Sindaci), specializzazioni, qualità degli operatori, tecnologie, anche nel quadro della nuova valenza provinciale, divenendo su alcune specialità (ad esempio le malattie vascolari) un punto di riferimento per la sanità regionale".
 
"Intorno al Murri va rilanciato e riqualificato il sistema socio-sanitario territoriale, fatto dai Poli distrettuali e sanitari, dalla residenzialità, dai poliambulatori, dall’Assistenza domiciliare integrata e imperniato sul sistema dell’emergenza (Potes/Postazione territoriale di emergenza sanitaria, punti di primo intervento, individuazione di una postazione per elisoccorso).
Noi diciamo che subito deve essere completato il sistema dell’emergenza nella Zona 11, attivando in tempi strettissimi le Potes-118 a Petritoli (per coprire la Valdaso) e Montegranaro (per coprire il calzaturiero), che aggiungendosi a quelle già operative a Montegiorgio e Porto San Giorgio ne decongestionano i compiti e permettono un completo funzionamento del servizio su tutto il territorio. Attivare ovunque il 118 è la risposta più urgente e necessaria ai bisogni di sicurezza sociale e sanitaria dei cittadini del nostro territorio".
 
"La politica deve avere il coraggio di un’operazione verità. Piccole strutture ospedaliere, inadeguate per insufficienza di tecnologie, standard igienici o altro, possono essere inutili, ma anche controproducenti. E non rassicurano i cittadini, al contrario generano maggiore frustrazione, sfiducia, insicurezza. Quegli ospedali cambino funzione.
E’ sbagliato confondere le proposte di riconversione e riqualificazione con ipotesi di chiusura o dismissione. Si tratta, al contrario, di dare nuovo slancio e funzione alla medicina sul territorio. Sono stati stanziati investimenti per numerosi miliardi di vecchie lire destinati al Fermano da parte della Giunta regionale. Bisogna utilizzarli al più presto".
 
"La questione della struttura di Montegiorgio può essere affrontata solo nel quadro complessivo della programmazione sanitaria nella Zona 11 e nel Fermano.
Noi diciamo che la questione di Montegiorgio va affrontata in prospettiva, e non, come fa strumentalmente il Centrodestra, per i pochi mesi che mancano alle elezioni regionali.
Noi diciamo che nel futuro della sanità fermana Montegiorgio deve avere un ruolo nevralgico e strategico, per la media Valtenna e per l’intera Provincia:
-         divenendo il centro del sistema dell’emergenza (Potes-118 + Punto di Primo intervento sulle 24 ore come previsto nel Piano Sanitario approvato dalla Conferenza dei Sindaci nel dicembre 2003);
-          ed ospitando un Ospedale territoriale o di comunità (Country Hospital) con propri posti letto, a cui aggiungere i posti letto della RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale, anche con funzioni di lungodegenza), passando dai 20 attuali ad un numero complessivo di 40 p. l.; con il potenziamento dei servizi della specialistica e della chirurgia ambulatoriale, che, confermando le attuali, preveda l’attivazione di prestazioni in neurologia, cardiologia (anche con un innovativo sistema di telecardiologia) ed altro da definire; con l’incremento dell’attività di Assistenza Domiciliare Integrata con il coinvolgimento dei medici di base e dell’attività domiciliare di riabilitazione.
Una struttura che possa dare risposte flessibili ai bisogni sanitari di famiglie e cittadini, con un forte equilibrio tra le esigenze cliniche e quelle della persona, mantenendo un’elevata qualità nell’erogazione delle prestazioni.
 Questa trasformazione deve avvenire nella più rigida contestualità, di modo che il Reparto di Medicina attuale cambi funzione nel momento stesso in cui si inaugura il nuovo Ospedale Territoriale di Montegiorgio.
E dunque si utilizzino subito i 5 miliardi di vecchie lire già stanziati dalla Regione per questa struttura. Montegiorgio diverrebbe un’esperienza pilota per la sanità nel Fermano, già sperimentata con grande successo e favore in altre città delle Marche, del Veneto, dell’Umbria, della Toscana, dell’Emilia-Romagna".
 
"Dovremo saper cogliere l’opportunità per nuovi investimenti nella sanità del Fermano, a partire dall’ipotesi del nuovo Ospedale di rete, baricentrico e che dia risposte a tutte le vallate e le zone della nuova Provincia. Non è una chimera, ma un obiettivo a portata di mano, sul quale mettersi al lavoro e chiamare a raccolta l’intero sistema politico/istituzionale/socio-economico del Fermano"
 
"Pensiamo alla nuova Provincia del Fermano come ad una grande città-territorio, che cresce facendo sistema e lascia da parte logiche di campanile, che condivide priorità e progetti, e di cui la sanità ed il diritto alla salute siano valore aggiunto dell’intero sviluppo sociale ed economico".
 
 
Francesco Verducci, Democratici di Sinistra
Valeria Senesi, La Margherita
Quinto Antinori, Rifondazione comunista
Manuela Marchetti, Verdi
Renzo Interlenghi, Partito dei Comunisti italiani
Luigi Marangoni, Socialisti Democratici Italiani
Luigi Baiocco, Lista Di Pietro – Italia dei Valori
Luca D’Aprile, Repubblicani Europei
 
Mariano Ambrogi, Grottazzolina
Mario Andrenacci, Porto Sant’Elpidio
Claudio Brignocchi, Porto San Giorgio
Corrado Corradi, Montegiberto
Luciano Evandri, Monte Vidon Combatte
Francesco Giacinti, Monte Urano
Andrea Luciani, Francavilla d’Ete
Achille Maccaferro, Petritoli
Danilo Pallotti, Belmonte Piceno
Marco Talamonti, Altidona
 

14/10/2004





        
  



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