Aprea: "Mi hanno messo le mani addosso"
San Benedetto del Tronto | Il portiere e capitano della Samb racconta cosa è accaduto ieri sera al rientro della squadra da Chieti. Aprea è stato aggredito, mentre Fanesi ha ricevuto un leggero spintone.
di Luca Bassotti
"Mi hanno messo le mani addosso, strappandomi la maglia che indossavo. Mi è stato rinfacciato che non ho onorato la casacca rossoblù e la cosa che mi ha dato più fastidio è stata quella che hanno insultato la mia famiglia. Francamente sono rimasto molto deluso". E' la confessione del capitano della Samb, Giuseppe Aprea, che descrive l'amara esperienza da lui vissuta, insieme all'attaccante Massimiliano Fanesi, al rientro dall'infausta trasferta di Chieti.
Una domenica senza dubbio da dimenticare per i giocatori. Dopo l'inqualificabile prestazione che ha originato la deludente sconfitta sul campo del Chieti e quindi la conseguente uscita di scena dai giochi per sperare di agganciare la zona playoff (è rimasta solamente la matematica a tenere in piedi la compagine di Vullo), i giocatori rossoblù sono stati il bersaglio dei tifosi che, già sugli spalti dell'Angelini e poi nel viaggio di ritorno verso San Benedetto con l'intento di capire i motivi della debacle della Samb, avevano accumulato tanta rabbia in corpo.
Infatti, più di 100 supporters rossoblù si sono radunati, in serata, al Riviera delle Palme, per attendere il ritorno della squadra da Chieti. I primi ad arrivare allo stadio, con un mezzo privato, sono stati Giuseppe Aprea e Massimiliano Fanesi, i quali sono stati subito circondati dagli inferociti tifosi. Tre di essi hanno ecceduto oltre il consentito ed hanno aggredito il portiere rossoblù, mentre Fanesi ha ricevuto un leggero spintone. Gli animi si sono surriscaldati e, a stento, grazie all'azione dei più responsabili, i toni sono ritornati normali.
Nel frattempo, intorno alle 20, è giunto il pullman che trasportava diversi giocatori rossoblù, ma non tutti perché alcuni avevano raggiunto, con i mezzi privati, le loro sedi di residenza come Taccucci, uno dei principali bersagli dei tifosi per l'espulsione rimediata nella ripresa a Chieti.
Il più contestato è risultato Pedotti, reo di essere il maggior responsabile delle tre reti segnate dalla compagine abruzzese. Intanto alcuni facinorosi hanno forzato il bagagliaio del pullman e si sono impossessati delle borse dei giocatori, assediando il torpedone fino alle 22,15. Orario in cui i tifosi hanno allentato la morsa e i giocatori rossoblù hanno potuto riprendere le loro auto e tornarsene a casa.
"Tutto mi sarei aspettato, ma non che mi mettessero le mani addosso continua Aprea Mi dispiace per quelle persone che non hanno capito che ragazzo sono. Ho dato tutto me stesso per la Samb. Spero che sia stato uno sfogo dettato dalla delusione per la sconfitta di Chieti e non dal giudizio su di me. Non cambio idea su quello che ho dichiarato nell'immediato dopo partita, ossia che voglio rimanere alla Samb perché l'ambiente mi ha fatto provare delle emozioni fortissime. Spero quindi che sia un episodio isolato, però se si dovesse ripetere significa che è meglio andare via. Domenica sera ho sentito al telefono Luciano Gaucci ed era dispiaciuto di ciò che ci era accaduto al Riviera. Abbiamo parlato dei motivi della debacle, poi stamattina mi hanno riferito della sua ira. Credo che sia stato lo sfogo di un presidente che ha compiuto tanti sforzi, anche se ci sono stati dei problemi".
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03/05/2004
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