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Grave rischio di disservizi

| ANCONA - Incontro dell'assessore alle Politiche del lavoro, Ugo Ascoli con i Sindacati di Poste Italiane.

L'allarme è stato lanciato dalle Organizzazioni sindacali, per il quale Ascoli si è detto fortemente preoccupato.  L'assessore regionale chiederà un incontro con i vertici aziendali nazionali e regionali di Poste Italiane per far presente la difficile situazione marchigiana. "Se la distribuzione dei carichi di lavoro negli Uffici Postali marchigiani non cambierà e se, soprattutto,  l'Azienda Poste Italiane continuerà a  ridurre personale senza fronteggiare il problema con nuove assunzioni, ma ricorrendo solo al lavoro  straordinario, per di più non retribuito o a ferie non godute,  la situazione nelle Marche potrebbe ulteriormente peggiorare,  fino a creare un grave problema di disservizi ." E' l'allarme lanciato unanimemente dalle organizzazioni sindacali.

( Slp CISL- Slc- CGIL- UILpost Failp-CISAL e UGL) nell'incontro di oggi con l'assessore alle politiche del Lavoro Ugo Ascoli , in occasione dello sciopero indetto a livello regionale. Uno sciopero che, dalle prime stime, sembra abbia avuto come risultato la chiusura del 90 per cento degli uffici postali in tutta la regione.  "Un forte segno di adesione – hanno rilevato i sindacati- che significa che il problema è diventato davvero intollerabile. "  Tutte d'accordo, dunque,  le organizzazioni sindacali nel sottolineare che il calo dell'occupazione del 33 per cento-  passando dai 5200 dipendenti del 99 ai 3500 di oggi - penalizza fortemente le Marche, nonostante siano tra le regioni con i più alti indici di produttività per l'Azienda."

E l'emorragia" di personale sembra continuare: "161 i pensionamenti incentivati da ottobre 2003 ad oggi, a cui non ha corrisposto nessun nuovo ingresso per il settore "sportelleria" , mentre si fa fronte solo con incarichi trimestrali  o con lavoro  interinale per i picchi di produttività ( ICI, canone Rai ecc.)."  "Ben 28 – sottolineano ancora i sindacati- sono gli uffici postali smantellati nei piccoli centri e altri 80 sono stati fortemente ridimensionati nelle aperture al pubblico. Una percentuale ben sopra la media nazionale, pari al 20% del totale degli uffici, che fa pagare alle Marche un prezzo troppo alto."

A tale proposito l'assessore alle Politiche del lavoro Ugo Ascoli, ha espresso la sua forte preoccupazione e si è impegnato a promuovere un incontro con i vertici aziendali di Poste Italiane, sia regionali  che nazionali, per affrontare i nodi critici sull'occupazione  e sui carichi di lavoro.  "Visti i buoni rapporti di collaborazione avviati con Poste Italiane in occasione del recente Protocollo d'intesa – ha detto Ascoli- sarà utile promuovere sedi di confronto per impedire il depauperamento  dei servizi, sia in termini di funzionalità che di qualità,  e il peggioramento della situazione dei dipendenti."

Dopo che i centri decisionali sono stati trasferiti dal 2002 a Bologna, sede della macroregione Emilia Romagna –Marche, i Sindacati hanno lamentato anche  la mancanza di un effettivo interlocutore dell'Azienda in territorio marchigiano, che possa dare risposte sugli impegni assunti.

I Sindacati , nella stessa mattinata, hanno incontrato il Prefetto di Ancona , in qualità di rappresentante del Governo, al quale hanno esposto le stesse preoccupazioni.  Infine,  le Organizzazioni Sindacali hanno annunciato l'intenzione di sensibilizzare ulteriormente su tali nodi problematici  tutte le forze politiche della regione, promovendo un incontro con i presidenti dei gruppi consiliari regionali.

03/05/2004





        
  



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