E così ci siamo: comincia la settimana cruciale per i fermani che, mercoledi, potranno, a detta di molti, festeggiare finalmente la loro provincia. Intanto sono al completo i pullman organizzati per la trasferta romana, che vedrà a Palazzo Madama, i sindaci dei comuni del nuovo Ente, i rappresentanti dell'amministrazione comunale di Fermo e numerosi cittadini che sabato scorso, hanno urlato a gran voce la loro voglia di diventare provincia.

Il clima si surriscalda: mentre il Senatore Magnalbò invita alla calma ("Il presidente Pera mi ha assicurato che mercoledi voteremo, lo garantisco in prima persona", ha detto), i politici fermani non abbassano la guardia, anzi, continua l'alleanza tra centrodestra e centrosinistra in vista del raggiungimento dello scopo. Tanto l'Ulivo, quanto la Cdl (che molti giornali avevano dato come spaccata sulla questione provincia, ma che - fanno sapere i rappresentanti locali - non è stata mai unita come in questo momento), studiano le mosse per centrare l'obiettivo.

Lo stesso fanno i cittadini che, dopo la manifestazione di sabato scorso, a cui hanno partecipato più di 1300 persone, ora lanciano un altro pesante avvertimento: o mercoledi il Senato vota, oppure i fermani scenderanno di nuovo in strada, questa volta per bloccare nientemeno che  il Giro d'Italia.

Un vero e proprio moto insurrezionalista, scoppiato dopo la mancata ufficializzazione della provincia, martedi scorso, quando il Senato aveva votato la provincia di Monza per accordi elettorali con la Lega. Accordi che, tuttavia, non sono stati rispettati dal Carroccio che non appoggerà comunque la candidatura milanese di Ombretta Colli alle prossime provinciali.

Una beffa arrivata proprio dopo la proclamazione di Monza provincia, atto nel quale alcuni esponenti di Forza Italia, avevano individuato lo scoglio principale per il via libera alla Colli da parte del partito di Bossi. Così non è stato, e la Lega ha presentato un candidato proprio.