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Partita da Porto d'Ascoli la campagna elettorale di Massimo Rossi

Ascoli Piceno | Sabato 15 maggio i DS hanno presentato i propri candidati alle provinciali. Campagna elettorale del centrosinistra iniziata venerdì 14 con un dibattito sui problemi dell'agroalimentare

di Giovanni Desideri

"Una candidatura unitaria, forte, sperimentata, autorevole, innovativa". Parole del segretario regionale dei DS Massimo Vannucci nei confronti di Massimo Rossi, candidato del centrosinistra alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno. Vannucci è intervenuto sabato 15 maggio alla presentazione dei candidati consiglieri provinciali dei DS presso la sede comunale del partito in via Manara a San Benedetto (nella stessa mattinata, a mezzogiorno, scadeva il termine per la presentazione delle candidature alle elezioni provinciali del 12 e 13 giugno).

Oltre a Vannucci erano presenti il segretario della federazione provinciale Giovanni Sciamanna, il segretario della federazione di Fermo Ettore Fedeli, il segretario "ospitante" Stefano Greco, il sindaco di Spinetoli Emidio Mandozzi (che era stato proposto dai DS come candidato presidente). E naturalmente Massimo Rossi e alcuni dei candidati consiglieri, tra i quali il presidente uscente della Provincia Pietro Colonnella (collegio di San Benedetto sud).

Gli intervenuti hanno ribadito il valore dell'unità della coalizione, difeso nel corso del dibattito tra le forze politiche (protrattosi per mesi) per l'individuazione del candidato presidente. Si è parlato anche dei problemi del territorio provinciale, primi fra tutti la crisi occupazionale e quella dell'economia. Massimo Rossi ha presentato la propria candidatura sotto la luce dell'innovazione: del metodo di governo (sulla base di una più accentuata partecipazione dei cittadini ai processi decisionali) e delle tecnologie, sia produttive sia energetiche.

Discorsi in parte elaborati anche in un dibattito sulla crisi del settore agroalimentare, che si era svolto la sera prima (venerdì 14), presso i locali del circondario della Provincia a Porto d'Ascoli. Sui problemi del settore Massimo Rossi aveva proposto di "mettere insieme i soggetti", di "sfruttare le sinergie", insistendo sulle possibilità di risparmio sui costi energetici offerta dalle nuove tecnologie. Rossi aveva iniziato il suo discorso parlando di sviluppo sostenibile a livello mondiale, per poi affrontare il tema delle risposte ai problemi immediati del Piceno.

Pubblico di una cinquantina di cittadini. Introduzione affidata a Giovanni Gaspari (coordinatore dell'Ulivo e della campagna elettorale del centrosinistra): "la nostra campagna elettorale parte da Porto d'Ascoli perché si tratta di una zona che tramite il settore agroalimentare ha molto contributo allo sviluppo economico del nostro territorio, dando lavoro a molte famiglie. L'odierna crisi potrebbe essere superata con il rilancio della proposta di un "marchio d'area" dei nostri prodotti".

Non sono mancati momenti di polemica, per esempio da parte del consigliere regionale Gabriele Martone (Pdci), che ha invitato la futura Amministrazione provinciale a dare una svolta ad organismi come il Centro Agroalimentare e il Comitato di Indirizzo e Coordinamento del settore agroalimentare (Co.i.co.).

Nazzareno Torquati, imprenditore ed ex assessore del Comune di San Benedetto, è andato controcorrente, segnalando che "il turismo procura appena il 3% dell'occupazione e il 5% del volume d'affari della nostra città". Torquati ha contestato la scelta di investire 40 miliardi di lire nell'università a San Benedetto, "che sarà una cattedrale nel deserto e creerà ulteriore disoccupazione intellettuale". Ha poi invitato la prossima Amministrazione provinciale a creare "una seria banca dati delle arti e dei mestieri, dalla quale partire per tentare di elaborare riposte ai problemi della nostra economia".

Pietro Colonnella ha auspicato ulteriori passaggi di competenze, dallo Stato e dalla Regione verso le Province, specie su turismo e agricoltura ("dopo quanto avvenuto per urbanistica e formazione professionale"). Sul tema specifico dell'agroalimentare ha accusato la Camera di Commercio di Ascoli di non aver dato risposte adeguate ai problemi. Accuse analoghe le ha rivolte alle locali Amministrazioni comunali di destra, per aver portato nel territorio "inerzia, e noncuranza sia sui problemi immediati sia sulla progettazione del futuro".

15/05/2004





        
  



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