Convegno "Il Calcio: ultima ideologia?"
| ATRI - Se ne discuterà ad Atri. Dopo 33 anni dalle catastrofiche profezie di Gerhard Vinnai, nella speranza che il calcio torni ad essere semplicemente un bellissimo sport.
Inizia lunedì 17 ad Atri, sede distaccata dell'Università di Teramo, la "due giorni" di convegno dedicato a verificare, trentatré anni dopo, le catastrofiche profezie sul futuro del calcio, pubblicate in Firenze nel lontano 1972 dall'allora giovane ricercatore allievo di Horkeimer, Gerhard Vinnai, per "I tipi" della Guaraldi Editore ed ora riproposte dallo stesso editore come "fonte" per la discussione.
Le trasmettiamo in proposito un "ricordo" di Mario Guaraldi.
Quando nel 1970, con il gruppetto fondatore della Guaraldi Editore (Giovanni Bechelloni, Mario Caciagli, Valentino Baldacci e Andrea Rauch), decidemmo di chiedere alla tedesca Europaische Verlag i diritti di traduzione del saggio di un giovane e sconosciuto allievo della Scuola di Francoforte, intitolato Fussbalspoort als Ideologie, la strategia della casa editrice era già nettamente tracciata.
A differenza dei gruppi filo-operaisti , marx-leninisti e maoisti che imperversavano in quegli anni, risultava a noi chiarissimo che, se mai una rivoluzione fosse stata possibile e praticabile, questa aveva ben poco a che fare con il marxiano "controllo dei mezzi di produzione" e con la cosiddetta "dittatura del proletariato" (che avrebbe, come poi si è visto, drammaticamente e inesorabilmente condotto verso la lotta armata); il vero "scontro di classe" in una società a capitalismo avanzato si sarebbe giocato piuttosto, secondo noi, non sul terreno "strutturale", quanto su quello "sovrastrutturale", sul controllo dei grandi strumenti di organizzazione sociale del consenso, i mass media, la scuola , l'educazione, la cultura, lo sport...
Bisognava prima di tutto capire, analizzare, "smontare" tutti i meccanismi attraverso cui le classi dominanti esercitano il controllo delle masse e trasmettono l'eredità culturale da una generazione all'altra. L'obbiettivo reale di ogni possibile cambiamento era la costruzione dell'"uomo nuovo", grande mito del primo socialismo.
Il programma editoriale era così già scritto: a partire dalla collana di psicoanalsi "La Sfinge" diretta dal compianto Glauco Carloni (non si cambia l'uomo se non si capisce come funziona la sua psiche), e dalle "Frontiere dell'educazione" (la collana che fu protagonista delle grandi battaglie del movimento degli insegnanti sul ruolo dell'educazione, con testi che sarebbero divenuti classici, come quelli di Pierre Bourdieu e di Umbero Eco, I pampini bugiardi), fino alle dozzine di testi che puntigliosamente indagavano i metodi di persuasione "occulta" ( Contro l'industria culturale, Pornografia e società capitalista, Il fascismo a fumetti, Le parole vi ingannano di Strindberg - per non citarne che alcuni) e le tecniche di imposizione di modelli culturali e di comportamento: la televisione, i giornali femminili, persino la pediatria come precoce strumento di imposizione alle mamme di modelli educativi; per concludere con le cosiddette "forme partito", che già preannunciavano, a chi avesse avuto occhi per vedere, la propria crisi irreversibile, fino a mutuare dai Club calcistici, come poi si è visto, la propria nuova pelle...
Fra questi temi, raccolti nella collana "Ipotesi", il primo ad essere trattato fu appunto IL CALCIO COME IDEOLOGIA.
E fu subito scandalo: "uno stupro sociologico" (Giovanni Arpino su LA Stampa), "Un libro inutile e fazioso" (Mulinacci su La Gazzetta dello Sport), "Il nuovo oppio è il calcio?" (Nascimbeni su La Domenica del Corriere), "Noi schiavi del pallone" ( Enzo Tortora su La Nazione).
A distanza di 33 anni, la realtà delle cose è sotto gli occhi di tutti.
Il calcio ha assunto i connotati di vera e propria idolatria di massa, lavaggio collettivo dei cervelli, surrogato quotidiano di ogni altra pulsione civile e culturale, unica vera ideologia planetaria e globale, con i colori delle maglie che diventano le nuove bandiere nazionali, sotto cui si omologano le culture europee, asiatiche, latino-americane e africane; pentola ribollente sotto il cui coperchio di potere sono messi a cuocere tutti i disagi e le violenze della società contemporanea.
Ma la pentola rischia ormai di scoppiare... La profezia di Vinnai si è avverata?
Di questo discuteremo ad Atri, nella speranza che il calcio torni ad essere semplicemente un bellissimo sport.
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14/05/2004
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