Spiragli dal Micam. Il calzaturiero guarda avanti
Montegranaro | Bruno Scheggia, presidente del Comitato Russia dell'Anci Nazionale
di Stefania Ceteroni
Spira buon vento sul settore calzaturiero, soprattutto all'indomani del Micam di Milano che ha portato uno spiraglio di luce in un settore che è sempre più alla ricerca di ripresa.
Bruno Scheggia, imprenditore veregrense responsabile del Comitato Russia dell'Anci nazionale, tira le somme della recente esperienza fieristica e guarda al futuro dando conto dell'attività che il comitato stesso ha portato avanti e intende continuare a realizzare.
"A Milano si è registrato un forte aumento soprattutto di acquirenti stranieri - osserva Scheggia - e ciò ha portato una ventata di fiducia. Non si può, però, generalizzare visto che si è affermata la tendenza a concentrare il lavoro su poche aziende forti: si tratta di aziende che investono su campionari, sul marchio, sulla promozione, sulla qualità. Per i nuovi, per i piccoli produttori, invece, è difficile inserirsi nel meccanismo ed affermarsi". Archiviato l'appuntamento con il capoluogo lombardo si inizia a girare per il mondo.
Tre gli appuntamenti imminenti: Moss Shoes di Mosca, dal 5 all'8 aprile, l'Obuv di Mosca, dal 27 al 29 e la fiera di Kiev, il 24 e 25 maggio. "Al Moss Shoes parteciperanno 23 aziende calzaturieri marchigiane e si tratta di marchi importanti - commenta Scheggia - e in quel si terrà una sfilata di moda grazie anche al contributo della Camera di Commercio e, come già avvenuto nella scorsa edizione, stiamo provvedendo a migliorare gli stands dal lato estetico ma anche per una maggiore tutela della privacy".
All'Obuv di Mosca, manifestazione fieristica organizzata dall'Anci in collaborazione con l'Ice e forte di un sostanzioso finanziamento concesso dal Ministero alle Attività Produttive - per 329.000 euro - parteciperanno 270 aziende. "Mai prima d'ora avevamo portato a Mosca tante aziende - prosegue Scheggia - ed in quel contesto, oltre ad organizzare un'importante campagna promozionale, abbiamo dato vita ad un "Vip Lounge": uno spazio di ristoro a base di prodotti tipici italiani riservato ai clienti stranieri".
E poi l'appuntamento di Kiev che, nato come un workshop, si è trasformato in una mini-fiera: non solo un momento di vendita ma, soprattutto, un'occasione per conoscere il mercato, contattare clienti e creare una rete di rapporti economici da mettere a frutto. Le aziende calzaturiere marchigiane che vi parteciperanno sono 53. "Come Comitato Anci per la Russia abbiamo un contratto con una nuova agenzia russa per pubbliche relazioni - aggiunge Scheggia riferendosi all'importanza dei rapporti con i clienti - che è al lavoro per mettere a punto iniziative volte a valorizzare il Made in Italy".
In chiusura, Scheggia passa ad un'analisi più generale della situazione. "Non siamo più competitivi, soprattutto per il prodotto di qualità medio bassa - conclude - per la concorrenza spietata di paesi come la Cina. Ritengo che la crisi in cui versa il settore sia strutturale e che sia difficile venirne fuori. L'unico modo per mantenere una quota importante del mercato è quella di puntare sempre più al prodotto di qualità".
Quello delle cooperative di aziende può essere un percorso capace di aiutare a risollevare le sorti del settore? "Io credo che la qualità, l'estro, la grande moda - ha osservato Scheggia - non si facciano in cooperativa".
A questo punto Scheggia si riferisce al ruolo degli imprenditori "...che debbono mettere in campo fantasia e creatività, stando un passo avanti rispetto alla Cina", della politica "...che deve sostenere le aziende finanziando la ricerca tecnologica", ed anche dei media "...che devono aiutare a creare una sorta di protezione psicologica facendo capire all'opinione pubblica che il prodotto cinese è realizzato con condizioni di lavoro ed orari impossibili, senza controlli, senza la garanzia di condizioni igieniche minime e così via discorrendo".
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03/04/2004
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