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Inaugurato il corso per videoterminalisti

Ascoli Piceno | È il primo corso che si svolge all'interno dell'ASUR Marche.

di Federico Biondi

È stato presentato il corso di formazione professionale per qualifica di videoterminalista, addetto al telelavoro, dall'ASUR Marche in collaborazione con la Provincia di Ascoli Piceno. Il corso destinato a sei ragazzi diversamente abili, è stato attivato attraverso il Centro Locale della Formazione di Via Cagliari di Ascoli Piceno, dalla direttrice Daniela D'Angelo.

Per la prima volta in assoluto, il corso si sta svolgendo presso i locali dell'ASUR Marche (fino a poco tempo fa ASL 13) di Ascoli Piceno nel reparto di riabilitazione di lunga degenza.

"La cosa importante - dice Emidio Catalucci Assessore alle Politiche Formative e al Lavoro della Provincia di Ascoli Piceno - è che alla fine di questo corso, dalla durata di 400 ore i ragazzi otterranno e conseguiranno un diploma di qualifica e potranno inscrivere al centro dell'impiego della Provincia"

Gli allievi dispongono di elaboratori (personal computer) di ultima generazione, con webcam e sistemi di riconoscimento vocale e sono a disposizione molte periferiche d'ingresso alternative che permettono l'interazione con il computer anche in gravi situazioni di disabilità motoria, "la grande importanza di questo progetto "progetto economia" è che lasceremo all'ASUR Marche tutte le attrezzature, le strutture, le apparecchiature hardware e software - dice Emidio Catalucci e aggiunge - per lo svolgimento di altre attività formative".

La sala multimediale e il corso di formazione professionale sì inseriscono all'interno del "progetto autonomia" che si completerà con la realizzazione della casa intelligente, "il progetto si completerà entro l'anno con l'appartamento demotico – dice Mario Maresca direttore di zona ASUR Marche e aggiunge – un classico appartamento civile, ma dotato d'apparecchiature tecnologicamente avanzate che permetteranno alle persone portatrici di handicap di vivere da sole".

Gli appartamenti intelligenti sono dotati di sensori che permettono di esplicare le normali attività della vita quotidiana, accendere il forno, avviare la lavastoviglie e la lavatrice, telefonare, andare a letto e al bagno senza avere bisogno di aiuto dall'esterno.

Recuperare e inserire nella società il portatore di handicap, "investendo su questo tipo di mentalità, su questo tipo di strutture e di comportamenti, vuol dire togliere dai costi della società, dai costi sociali e sanitari queste persone, che possono tornare ad una vita serena ed integrata" dice Mario Maresca.     

29/04/2004





        
  



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