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Saperi e sapori: Cocktail

| Gli ingredienti per eccellere. La storia

di Prof. Emidio Galiè

La parola "cocktail" tradotta letteralmente dall'inglese significa "coda di gallo" e, nonostante le varie ipotesi riguardo l'origine e la provenienza del termine, ancora oggi non si può dire a quale storia e leggenda si possa ricondurre la sua genesi. Alcuni sostengono che sia nato su un battello del Mississippi, dove un allegro beone, per vivacizzare il lungo viaggio, versò tutti i liquori disponibili in un unico recipiente e con un bicchiere a forma di gallo attinse a volontà; un'altra storia narra di una nave inglese, approdata a Vera Cruz, il cui equipaggio poté bere una miscela così buona che il capitano ne lasciò una testimonianza scritta sul diario di bordo; un'altra ipotesi, più probabile, è legata all'usanza in voga tra il 1600 e il 1700 in Francia, Spagna e Inghilterra, dove i combattimenti dei galli avvenivano in pubblici locali, presumibilmente dentro a delle locande.

Qui tra marinai e soldati l'alcol scorreva a fiumi e le penne del gallo ucciso erano un trofeo per il vincitore: forse è in questo contesto che va cercata l'origine del cocktail, nato occasionalmente e poi diventato costume e tradizione fino ad arrivare ai nostri giorni.
Il cocktail è una miscela composta di più ingredienti, alcolici e non, felicemente amalgamati tra loro. E una bevanda che c'incanta per il colore, ci inebria con un insieme di sfumature, di profumi e ci appaga durante la degustazione.

Preparare un cocktail non è difficile: per realizzarlo si devono conoscere alcune regole fondamentali e i giusti prodotti da miscelare. Spesso il cliente, che è ansioso di bere un cocktail, si aspetta qualcosa che non può sorseggiare aprendo una qualsiasi bottiglia; quest'attesa può venire delusa se l'atteggiamento del barman non è altamente professionale.

Un cocktail deve essere realizzato secondo alcuni criteri che, indipendentemente dalla quantità degli ingredienti (l'Associazione Italiana Barman E Sostenitori nei concorsi ne permette fino a cinque), stabilisce la necessaria presenza di tre elementi:
1. una base alcolica fornita da un distillato tipo gin, mm, vodka, whisky, cognac, brandy, tequila, ecc.;
2. un ingrediente aromatizzante offerto da un liquore con presenza di profumi, erbe, spezie, ecc.;
3. un ingrediente colorante che dia il giusto effetto cromatico, come uno sciroppo, un succo di frutta, un liquore, ecc…

Per concludere vi proponiamo una tipologia di drink di origine tropicale, molto dissentante, da preparare con il blender (frullatore che frulla a un umero superiore di giri) che ghiaccia gli ingredienti in una mousse congelata. Questi drink sono leggeri e a bassa gradazione alcolica. Considerando la stagione vi proponiamo:

Strawberry Daiquiri
6/10 rum bianco
3/10 sciroppo alle fragole
1/10 succo di limone o lime
Frullare 3/4 fragole fresche nel blender con ghiaccio a scaglie e versare senza filtrare in un bicchiere goblet o old fashioned.

28/04/2004





        
  



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