Ultimo appuntamento del "Convito":"Lo zoo di vetro" di Tennessee Williams
| CIVITANOVA MARCHE - Con Ida Marinelli, sabato 17 aprile al teatro Annibal Caro di Civitanova Marche
Sabato 17 aprile al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche sarà in scena come ultimo appuntamento del "Convito", la stagione promossa dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova e dall'Amat "Lo zoo di vetro" di Tennessee Williams nell¹allestimento dei Teatridithalia diretto da Ferdinando Bruni.
Fedeltà e libertà sono le due strade che finiscono per coincidere in un'unica, tesa narrazione che ha in Ida Marinelli il loro punto di forza.
L'attrice è straordinaria nel ritrarre una madre mitomane, ossessiva, vanesia, prigioniera del ricordo di quei diciassette corteggiatori che non le diedero tregua in una domenica pomeriggio a Blue Mountain. Accanto a lei la bella Laura di Elena Russo Arman, e il Jim di Orlando Cinque, vanesio quanto sconfitto.
È nell¹intreccio di passioni e crudeltà, melodramma e analisi dei sentimenti il fascino ancora attuale del teatro di Tennessee Williams. Amanda, la protagonista, è la madre caparbiamente aggrappata al passato e ai ricordi; animata da una vitalità isterica, soffoca i figli in un inferno familiare senza via d'uscita.
È Tom, il figlio fuggito lontano da casa (come già il padre), a narrare questo dramma della memoria, che ripercorre l'incontro di sua sorella Laura con il suo collega Jim. Chiusa in un mondo a parte, come i piccoli animali di vetro della sua collezione, la ragazza intravede in Jim
"quel certo Oche", sempre rinviato e sempre atteso, per il quale viviamo": ma si tratta solo di un¹illusione, destinata a consumarsi nelle poche ore di una sera."
Scrive Ferdinando Bruni nelle note allo spettacolo: "Tennessee Williams è un entomologo. Infilzata a questa frase come un insetto a uno spillone c'è un'intera classe di persone: l'eterna immortale sordida e intrepida piccola borghesia (classe dalla quale io provengo, dalla quale ogni minuto cerco di fuggire), colta a vacillare sulla corda su cui da duecento anni ondeggia e palpita, tra l'abisso e l'emancipazione.
Questa storia è stata scritta dopo una guerra devastante e racconta di persone che vivono a ridosso della grande recessione del O29, un'epoca in cui l'abisso si spalancava minaccioso. Per noi si svolge in anni più vicini, alla fine degli anni O60, gli anni della fuga dalla nostra personale Saint Louis. Che diventa Novara, Varese, Cuneo, Verona. Mentre lavoriamo sentiamo tutti quello stesso brivido sotto la pelle nel ricordarci il momento in cui siamo scappati dagli occhi di nostra madre che ci guardava "come il quadro della Madonna addolorata al museo" col nostro fagottino di sensi di colpa sulle spalle, scegliendo di farle del male, un piccolo male, un piccolo strappo, per ritrarci dall¹abisso, un piccolo, profondissimo abisso.
Dedico questo spettacolo a mia madre che voleva che lavorassi in banca, e che in gioventù non ha mai avuto diciassette corteggiatori, ma il fascismo e la guerra."
Per informazioni e acquisto biglietti (da euro 8,00 a euro 16,00): Teatro Rossini (tel. 0733 812936), Teatro Annibal Caro (tel. 0733 892101). Inizio spettacolo ore 21.
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14/04/2004
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