Processione del Cristo Morto
Monteprandone | Venerdì Santo nel segno della tradizione.
di Paride Travaglini
Migliaia di fedeli devoti e commossi, anche quest'anno come ormai è consuetudine da oltre un secolo, non hanno mancato l'appuntamento con la storica Processione del Cristo Morto ,il Venerdì Santo organizzata dalla Parrocchia "S.Nicolò " di Monteprandone.
Una Processione che vede il coinvolgimento di un intero paese: sono infatti oltre 300 persone,che ogni anno con passione, vestono i ruoli dei personaggi storici.
Il brutto tempo non è riuscito a impedire di vivere anche quest'anno questo intenso momento spirituale che racchiude folklore ,preghiera, storia, contemplazione, attualità e tradizione.
Un'edizione questa del 2004 caratterizzata da importanti novità, prima fra tutte la partecipazione autorevole di Sua Eminenza, il cardinale Jorge Arturo Medina Estevez, Prefetto emerito della Congregazione per Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, un'eminentissima personalità della Santa Sede di prestigio nazionale e internazionale, la prima volta in assoluto nella storia della Procesione.
Un evento messo in risalto dalle varie televisioni e giornali locali e dal notissimo settimanale di informazione religiosa e non, "Famiglia Cristiana", che gli ha dedicato ben una pagina.
Prima dell'inizio della solenne Processione, gli alunni delle classi 1°A 1C, 2 B, 3 C, dell'Istituto Comprensivo di Monteprandone, diretto dal Prof. Mario Gabrielli.sotto la guida attenta degli insegnanti ( Prof.ssa Biancucci, Prof. Rutolo, Prof. Scipioni, e Maria Lilli Cicchi con esperienze in campo teatrale, hanno rappresentato all'interno della Chiesa Parrocchiale, la Lauda "Il lamento della Madonna", di Jacopone da Todi, una delle pagine più belle e più toccanti della letteratura del 200; un dramma di tono popolare di quattro personaggi: Maria (Veronica Galli), Cristo ( Eros Carminucci), il Nunzio ( Tiziano D'Angelo) e il popolo.
Di fronte al corpo martoriato di Gesù, Maria si dispera e nestespo rivede, nel ricordo dolcissimo e straziante, il corpo del bambino, un tempo teneramente accarezzato e nutrito.
Le parole di Cristo sono di consolazione per la madre, una madre che esprime il dolore di tutte le madri che non riescono a giustificare ed accettare la morte del proprio figlio, carne della loro carne.
Una rappresentazione intensa che è servita ancor di più a coinvolgere emotivamente tutti i fedele accorsi, e che ha fatto da preludio all' uscita della singolare bara artistica in legno, con adagiato al suo interno il Cristo .
Come da tradizione i portatori hanno preso sulle spalle la pesante bara illuminata a festa e al suono della banda del paese, hanno sfilato in mezzo alla folla commossa, per le vie del paese, appositamente illuminate quest'anno con lumini, allo scopo di riprodurre in modo quasi fedele l'atmosfera che fu della prima edizione della solenne "Processione del Cristo Morto" di Monteprandone.
La Croce antica apre il corteo con i confratelli e le 15 squadre di portatori tutti vestiti con la tunica nera, poi le vergini vestite di bianco che introducono le sette parole ricamate ad oro in splendidi gonfaloni color porpora che ricordano a tutti le ultime frasi pronunciate da Gesù prima della sua morte. Poi la banda musicale, composta da circa 100 elementi ( da segnalare la partecipazione dei ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Monteprandone coordinati dai professori di musica Primo Scipioni e Dino Rutolo) vestiti con la mantella nera.
Dietro, i simboli della passione in legno portati dai chierichetti, che introducono insieme ai sacerdoti e religiosi la bara del Cristo Morto scortata dalla polizia municipale e dall'arma dei carabinieri in alta uniforme. Seguono composte le autorità civili e militari, la statua di San Giovanni, la bellissima e preziosa statua della Madonna Addolorata.
A coordinare il tutto come sempre il parroco, Don Francesco Ciabattoni, insieme ai deputati del "Cristo Morto" e al comitato.
Presenti, il Sindaco On Orlando Ruggieri, il presidente della Provincia Pietro Colonnella, il Senatore Amedeo Ciccanti, l'On. Gianluigi Scaltritti.
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13/04/2004
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