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Il difensore civico risponde ai Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare di FI

San Benedetto del Tronto | Lunga e particolareggiata la relazione dell'avvocato Luca Cossignani sulla consultazione popolare del Quartiere Paese Alto in data 21/03/2004.

Il difensore civico, Luca Cossignani,  ieri ha dato risposta ai Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare di FI che ne avevano fatto esplicita richiesta in data 25 marzo.
" A seguito della nomina dei componenti della Commissione elettorale da parte dell'Assemblea del Comitato di Quartiere Paese Ato in data 19/03/2004( nel corso del quale sono stato nominato Presidente), si procedeva il successivo 20 marzo alle necessarie operazioni preliminari di preparazione del seggio elettorale costituite da vari incombenti tra cui, sicuramente, la più importante nel caso concreto, la redazione delle schede elettorali.

Tale preliminare incombenza era da consoderarsi assolutamente necessaria in considerazione del fatto che solo la Commissione elettorale aveva la comptenza per attuare il deliberato assebleare del 1 marzo 2004 laddove veniva statuito che "il territorio del Comitato, come per le altre votazioni, verrà diviso in sei zone che esprimeranno due candidati per zona, mentre il tredicesimo candidato sarà il primo dei non eletti che ha preso più voti".

"..... puntualmente la Commissione elettorale si riuniva in data 20 marzo alle 17,30, nonostante la indubitabile ristrettezza di tempi che separava tale suo primo insediamento dalla consultazione elettorale fissata per le ore 9,00 del giorno seguente".
Il difensore precisa poi che era assente all'insedimaneto della commissione
"Proprio a casua della mia assenza, e stante la necessità che la Commissione elettorale si riunisse per le incombenze cui sopra si è fatto cenno, incaricavo per le vie brevi la signora Cameli perchè procedesse a convocare ella stessa la Commissione elettorale che ben poteva procedere agli adempimenti del caso anche senza la mia presenza".

" Ed infatti la Commissione elettorale si riuniva e veniva steso un verbale in cuii a maggioranza la Commissione dava atto della sussistenza di "incongrienze fra la residenza di alcuni candidati e la zona di appartenenza riportata sulla scheda elettorale" ed ancora si poneva il problema se si potesse superare tale accertata situazione " considerati i tempi ristretti per poter approntare delle modifiche alle schede di voto, considerato altresi la grave e pesistente carenza di informazione che si riscontra in merito sia alle modalità di voto che alla data stessa delle votazioni del 21/03"

" Quindi la Commissione elettorale alle ore 19 sopendeva le operazioni " rimwettendo lo stesso verbale agli organi di competenza: Al Prsidente della Commissione elettorale Avv. Luca Cossignani, al Presidente del Comitato di Quartiere Avv. Patrizia Logiacco e al Sindaco" Poi l'Avvocato ha dettato via telefono alla vice presidente " approvare l'operato subordinatamente alla condizione che vi sia effettiva incertezza nella determinazione delle zone cosi come accertato dalla Commissione riunitasi in data odierna".

" Alle 22,30 sollecitato con vari argomenti da un componente della Commissione elettorale, nella notte rientravo in sede ed alle 8 del giorno 21 mi presentavo al seggio elettorale per presiederlo. ....indi si procedeva al riscontro dei nominativi inseriti per zona per verificare la conformità alle deliberazioni del 1 marzo delle schede elettorali redatte. .... veniva poi acquisito copia dell'elenco della consultazione elettorale del 18/02/2001 e, confrontando questo con le schede portate nel seggio, si riscontrava alcune evidenti incongruenze".

L'avvocato poi fa riferimento ad un accesissimo dibattito tra i membri della Commissione, per cui " permanendo il piu assoluto e radicale contrasto tra i membri della Commissione elettorale  non potendo io stesso accertare aliunde la fondatezza dell'una e dell'altra teoria ho ritenuto di dare inizio alle operazioni di voto sulla base del seguente ragionamento: se le incongruenze riscontrate fossero state operazioni non solo formali ma sostanziali, i soggetti lesi avrebbero potuto porvi rimedio facendo ricorso alle competenti autorità per l'invalidazione della consultazione elettorale; se le incongruenze fossero state irrilevanti avrei leggittimamente impedito al corpo elettorale di esercitare il voto"

"Ma non può essere sottaciuto un fatto: nel mentre si svolgevano, a porte chiuse, le operazioni preliminari di voto nel corso delle quali alcuni membri della Commissione usavano toni di voce eccessivi toni di voce che trascndevano la normale ed ordinata dialettica pur esprimendo contrapposte e leggittime convinzioni di pensiero, dall'esterno qualcuno tentava di intimorire la Commissione elettorale- che stava semplicemnete svolgendo il proprio compito- battendo i pugni su un vetro; subito dopp entrava nel seggio senza autorizzazione un tale che ci intimava di fare in fretta perchè'doveva andare a lavorare'( circostanza questa poi rlievatasai non vera)..... Naturalmente, sia in qualità di Prsidente della Commissione che a titolo personale, mi riservo di valutare l'eventulità di dare impuslo a procedimenti dinanzi alle autorità competenti nessuna esclusa".

Ecco le sue considerazione sulla regolarità della votazione
"1) Conformità delle schede di voto con il decisum asemmbleare
"Ritengo che suìia evidente come le schede consegnate agli elettori nella consulatzione 2004 siano difformi da quelle con le quali si è votato nel 2001. Il vizio è lampante laddove si consideri che la deliberazione del 1 marzo richiamando sic et simpliciter la suddivione per zone del 2001 non ha attribuito a nessun organo la facoltà di modificare le zone delineate per la consultazione precedente, con la conseguenza che, sotto tale profilo, il corpo elettorale ha sicuramente espresso il proprio voto in modo conforme a quanto statuito dall'organo sovrano che è, come noto, l'Assemblea nella seduta del 1 marzo 2004.................."

2) sul rispetto delle forme di comunicazione ex art.9 dello Statuto
" la divulgazione 'mediante tutte le forme possibili di comunicazione'è garanzia di partecipazione democratica della vita associativa; gravava sul Consiglio uscente provvedere in tal senso;la Commissione non aveva competenza in merito. Se divulgazione non c'è stata o questa è stat carente le consultazioni sono da ritenersi irregolari per violazione di norma statuaria............."

3) Sulla proclamazione degli eletti
" I sistemi democratici si fondano -talaltro- sul principio base di garanzia rappresentato dal controllo; in una consultazione elettorale la proclamazione degli eletti, a seguito del controllo anche solo formale dell'operato svolto dall'organo che l'ha diretta , va sempre effetuuata perchè nei sistemi che si ispirano a concezioni assolutistiche può essere contemplato l'stituto dell'autoproclamazione. Il fatto che nessuna disposizione legislativa o statuaria la preveda non significa assolutamente nulla, in quanto è sufficiente ricordare che è la nostra Carta Costituzionale a riconoscere, garantire e tutelate la status di cittadino sia come individuo sia quando da vita a forme associative............................................".

01/04/2004





        
  



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