Parte dal borgo elpidiense ma si espande a livello provinciale una missiva, inviata di recente dal  presidente provinciale dell'Arci Caccia Domenico Verdecchia ai gruppi politici e ai segretari dei partiti che saranno presto impegnati nelle consultazioni elettorali.

Proposte e richieste sono state sintetizzate in sette punti che riguardano, principalmente, problemi di carattere venatorio e di tutela della fauna selvatica "...fino ad oggi non risolti adeguatamente" si legge in apertura della missiva dell'Arci Caccia.

Dopo una premessa volta a descrivere l'attività fino ad ora portata avanti, Verdecchia passa alle proposte.

"Proponiamo di mettere a punto un meccanismo che permetta di gestire la programmazione e mobilità dei cacciatori - si legge nella missiva indicando anche precisi suggerimenti da prendere in considerazione - Riteniamo inoltre indispensabile che ci si attivi affinché il ministero delle politiche agricole predisponga un piano operativo di monitoraggio dei flussi migratori e, sulla base dei risultati e nel rispetto della legge, che si chieda il prolungamento dell'attività venatoria fino a febbraio per alcune specie".

E poi ci si riferisce alla necessità di far ristornare agli Atc una parte della tassa governativa pagata dai cacciatori oltre che l'auspicio di una modifica degli statuti per riconoscere rappresentatività gestionale a tutte le associazioni riconosciute.

"Intendiamo sensibilizzare la prossima amministrazione provinciale - conclude l'elpidiense Verdecchia - ad una maggiore ed efficace azione di prevenzione e controllo del bracconaggio in tutte le sue forme, ristabilendo quell'etica venatoria che è, da sempre, presente nella nostra cultura".