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UDC Marche, contro mancata approvazione referendum Asur

| ANCONA - Si tratta di una grave mancanza di sensibilità istituzionale.

di Dott. Antonio Pettinari

La giunta D'Ambrosio ha assunto una posizione formalista e di retroguardia e nasconde un'arroganza di fondo,perché non vuole confrontarsi.

Questo in sintesi è ciò che penso,all'indomani della non ammissione del referendum sull'Azienda sanitaria unica regionale,che è stato richiesto da 28 comuni delle Marche con una popolazione di 300mila abitanti.

Si tratta di una grave mancanza di sensibilità istituzionale.

Nel merito debbo comunque evidenziare che il referendum non ci aveva particolarmente entusiasmato.

Fin dall'inizio infatti l'Udc ha considerato l'iniziativa inefficace e non risolutiva, ma anche rischiosa per il quorum difficilmente raggiungibile,poiché nella nostra regione non c'è una tradizione referendaria.

Del resto anche a livello nazionale, negli ultimi anni, i referendum hanno fatto registrare sistematici insuccessi.

Quanto pertanto all'Asur ed alla riforma sanitaria collegata viene confermata in toto la bocciatura da parte dell'Udc.

Infatti restano tutti gli aspetti negativi che le contraddistinguono e che il partito ha già messo in luce più volte:entrambe hanno creato confusione e disorganizzazione, provocando ulteriori disservizi.

La spesa,che la giunta diceva di volere contenere,continua invece inesorabile ad aumentare,mentre nei mesi scorsi abbiamo assistito alla vergognosa zuffa per le nomine delle direzioni delle zone territoriali.

Rispetto al referendum,che presentava quei grossi limiti,l'Udc ritiene inoltre più efficaci iniziative, come la mobilitazione massiccia dei cittadini,per tutta la campagna elettorale,  attraverso incontri-dibattito ramificati sul territorio,volti a sensibilizzarli sul tema.

Deve trattarsi  d'iniziative pubbliche specie propositive, intese cioè a proporre, dopo la critica, soluzioni concrete per migliorare e potenziare i servizi sanitari.

Quali l'attivazione di strumenti per un serio controllo della spesa sanitaria,che sta portando la Regione verso la bancarotta, e la valorizzazione dei territori, oggi emarginati a favore della centralizzazione.

All'elettorato marchigiano l'Udc vuole fare arrivare chiaro questo messaggio: per cambiare la riforma l'unica possibilità è dare consensi alla Cdl, perché torni al governo della Regione!

*Segretario Regionale

04/03/2004





        
  



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