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Massimo Rossi interviene sulle deroghe alle chiusure domenicali

Grottammare | "Solo i grandi centri commerciali trarrebbero beneficio dall'aumento dei ritmi d'apertura che le piccole imprese non reggerebbero"

di Massimo Rossi*

La grave crisi che affligge la gran parte delle piccole attività commerciali del territorio Piceno potrà solo essere aggravata con un'eventuale ampliamento delle già estese possibilità di apertura domenicale.

Tale crisi, che sta cancellando un gran numero di posti di lavoro stabili come quelli delle botteghe a conduzione familiare e sta impoverendo la rete della piccola distribuzione commerciale, fondamentale per la vita dei nostri centri storici, oltre ad essere generata dall'attuale situazione recessiva, è esasperata soprattutto dal "cannibalismo" operato dalla grande distribuzione, che nel nostro territorio ha trovato negli anni passati troppe "porte spalancate"  per dilagare.

Non si può far finta di non capire che sono proprio i grandi centri commerciali ad avvantaggiarsi dell'aumento dei ritmi di apertura, che le piccole attività non riescono a reggere.

Per non parlare dei lavoratori della grande distribuzione, in buona parte precari o stagionali, che con l'aumento delle aperture domenicali vedono peggiorare la propria condizione di lavoro, sempre più assimilabile alla schiavitù.

La richiesta di qualche politico locale, di ampliare le deroghe all'obbligo di chiusura, peraltro avanzata in aperta contraddizione con le posizioni espresse al riguardo dalle grandi associazioni di categoria ed organizzazioni sindacali (Confesercenti, Confcommercio, CGIL, CISL, UIL), mi appare profondamente sbagliata. …Ma è soprattutto ridicola la giustificazione che tende a limitare tale concessione alle imprese commerciali situate nei Comuni confinati con l'Abruzzo, ove la maggioranza regionale di centro destra non ha imposto (…non a caso!) alcun limite alle deroghe in questione?

Se fosse seguita questa "logica", cosa direbbero le imprese situate nei comuni limitrofi a quelli confinanti con l'Abruzzo?  …In base a questo criterio si arriverebbe di spostare gradualmente il limite geografico delle ulteriori deroghe sino al Montefeltro!!! …Come dire che le regole del commercio marchigiano sarebbero decise in Abruzzo!!!

In realtà vi è un'altra soluzione che da tempo vado sommessamente proponendo, sulla base della mia esperienza di amministratore, che è quella di lasciare alle amministrazioni locali, di concerto con le categorie, la facoltà di decidere liberamente il numero delle domeniche di possibile apertura, ma solo ed esclusivamente per quelli che la Legge Bersani definisce gli "esercizi di vicinato" (con superfici di vendita inferiori ai 250 mq nei Comuni con più di 10000 abitanti e ai 150 mq in quelli di popolazione minore), che notoriamente sono situati nei centri e nelle zone turistiche delle nostre località.

D'altro canto, dato che le deroghe alle chiusure festive si fondano, anche legislativamente, sull'argomento turistico, perché dovrebbero essere ottenute dai grandi centri commerciali? Non sono forse le botteghe commerciali, che assolvono una funzione di "prossimità", ad essere quelle più idonee alla soddisfazione della domanda legata al turismo?

 Tutto ciò mi appare talmente chiaro e praticabile, da rendere palese la subalternità alla "legge del più forte" delle altre proposte, indiscriminatamente liberalizzatici.

Se è vero, come è vero, che non sono molti gli strumenti nelle nostre mani per risolvere l'attuale stato di crisi, evitiamo almeno di fare altri danni!!

*Consigliere nazionale dell'ANCI

30/03/2004





        
  



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