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"Progetto Rondine": fanno ritorno i cinque protagonisti

Grottammare | Sono tornati i cinque grottammaresi, protagonisti del progetto promosso dal comune di Grottammare in Sudamerica

di Emidio Lattanzi

Sono tornati i cinque protagonisti del "Progetto Rondine", che hanno portato presso il villaggio amazzonico di Itiuba, le loro esperienze e competenze lavorative, mettendole a disposizione di adulti e ragazzi del centro. Il progetto è ormai guinto all'ottavo anno di vita, e nasce da un'idea dell'ex sindaco di Itiuba, il grottammarese Sandro Fioravanti, e del presidente del consiglio comunale di Grottammare Massimo Rossi. Ad introdurre i cinque è proprio l'ex primo cittadino del centro adriatico: "E' importantissimo il contributo che questi nostri concittadini hanno dato al villaggio sudamericano - dice Rossi - per la conoscenza dei mestieri che hanno portato, e, soprattutto, per il contatto umano, ed il rapporto instaurato con i ragazzi".

Prende la parola Paolo Augello, esperto di fotografia e videoregistrazione: "Ho avuto 20 allievi dai 13 ai 50 anni, che hanno dimostrato una grande voglia di imparare, ed un gran coinvolgimento nei confronti del corso. Avevo portato con me una macchina fotografica aggiuntiva, che ho lasciato laggiù, nelle mani di Sandro Fioravanti, ed ora è a disposizione di tutti quelli che vorranno utilizzarla per mettere a frutto quanto imparato in questi due mesi. Il giorno che siamo partiti molti di loro piangevano, ed anche alcuni di noi, questo vuol dire che ognuno ha lasciato qualcosa d'importante nell'altro".

Umberto Silenzi, il fabbro del gruppo, porta questa testimonianza: "Tre ragazzi, con i miei corsi, hanno conseguito un diploma di fabbro. Hanno appreso l'arte mettendosi a disposizione della comunità, creando accessori per porte, finestre, anche perchè c'era molto da costruire. Il problema che ci siamo trovati di fronte è stata la difficoltà di reperire materiale come trapani, elettrodi, o altri tipi di materiale. Abbiamo fatto il massimo per procurarci tutto quello che potevamo, riuscendo, tra l'altro, a rimanere nel budget che ci eravamo prefissi, cioè 7.04 real al giorno per persona (circa due euro). Siamo partiti con 1.500 euro, ed è avanzata una parte di questi soldi che abbiamo lasciato a disposizione della comunità".

Si è invece dimostrato un tuttofare, l'eclettico Domenico Amato, che ricorda simpaticamente: "Sono partito come muratore, ma non sono mai riuscito a svolgere tale mansione, dal momento che ha piovuto sempre. Allora ho tenuto un piccolo corso da elettricista, e mi sono reso utile nella costruendo e restaurando".

Assenti giustificati Giuseppe e Maria Fracassa, confinati in casa a causa di una fastidiosa influenza. Riprende la parola Rossi, che promette nuove iniziative relative al progetto: "Abbiamo presentato una domanda al Governo, per inserire la nostra causa tra quelle a cui viene destinato l'otto per mille, cosa che abbiamo già fatto tempo fa. Per Settembre avremo una risposta. Voglio sottolineare che con gli otto pozzi che abbiamo costruito ad Itiuba, abbiamo portato l'acqua potabile ad un migliaio di abitanti, cosa non da poco. Inoltre abbiamo reso coltivabili circa 15 ettari di terreno, che garantiscono anche qualche entrata di tipo economico".

"In un contesto fatto di guerre e violenza - continua Rossi - ci voleva una situazione come quella che stiamo vivendo con il "Progetto Rondine", che sta dando un esempio di pace e fratellanza". Altre iniziative sono in vista, come l'importazione di prodotti quali marmellata, frutta, o succhi, di produzione della comunità amazzonica, per poi venderli in un'apposita bottega a Grottammare. "Ma per questo - conclude il presidente - ci saranno da valutare parecchi fattori. Sarebbe fantastico".

24/03/2004





        
  



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