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Paese Alto: le elezioni non si sono svolte?

San Benedetto del Tronto | Osservazioni di un lettore sulle consultazioni di domenica 21 e risposta

di Giovanni Desideri

Riceviamo da Marco Giannotti:

Egregio direttore,

leggo sempre con una certa frequenza la sua rivista, purtroppo debbo rilevare le imprecisioni macroscopiche che sto leggendo sulla diatriba del comitato di quartiere paese alto. Il vostro articolista o è di parte o non ha sufficienti informazioni. Come prima grave osservazione debbo far rilevare che l'avv. Patrizia Logiacco non è assolutamente stata riconfermata presidente del comitato di quartiere. L'avv. ha ricevuto il maggior numero di preferenze e basta.

Non c'è stata nessuna nomina del presidente, che deve essere eletto dal consiglio direttivo. Il predetto consiglio non è stato ratificato e non è chiaro se verrà legittimato. Mi sono sembrati molto più attenti il Corriere Adriatico e il Messaggero, che domenica mattina riportavano che le elezioni erano state rinviate. Com'è che un giornale che dovrebbe battere tutti sui tempi, sabato sera non era a conoscenza che in quel momento le elezioni erano in alto mare. E' vero che le consultazioni si sono tenute. Il suo articolista non sa neppure perché.

Credo che non è a conoscenza che il Difensore Civico non ha firmato le schede voto. Le divisioni del quartiere sono tutt'altro che sopite e l'avv. Logiacco a tutt'oggi non è stata riconfermata presidente del quartiere.

Vogliate gradire l'espressione delle mie ossequie.

Marco Giannotti


Egregio sig. Giannotti,

so bene che le elezioni per il rinnovo dei consigli direttivi dei Comitati di quartiere non sono elezioni dirette di un presidente. Facevo però notare che il quartiere Paese Alto appare ormai nettamente diviso in due gruppi: quello che si riconosce nel presidente uscente e un altro, che potremmo definire "di opposizione". Quest'ultimo ha ottenuto quattro eletti su tredici. La Logiacco è risultata la più votata, con 183 preferenze su 653 votanti: poco più del 28%. Dedurne che verrà rieletta presidente dal consiglio è certo un'approssimazione, che ho fatto per brevità, ma sulla base del risultato elettorale. Poi magari verrà nominato il sig. Pierazzoli che ha ottenuto 166 voti, o il sig. Pignotti che ne ha avuti 33, o un'altra persona.

Quanto al fatto che "il predetto consiglio non è stato ratificato e non è chiaro se verrà legittimato", non ho trovato nello statuto e nel regolamento sui Comitati di quartiere alcun articolo che possa indurre a pensare a ratifiche o legittimazioni successive alle elezioni. L'art. 6 dello statuto dice che "l'elezione del consiglio direttivo viene effettuata dall'assemblea sulla base di un'unica lista aperta a tutte le candidature". Non c'è traccia, appunto, di ratifiche o legittimazioni successive alle elezioni. Se lei sarà così gentile da fornirmi articoli di regolamenti o di Codice Civile in cui se ne parla mi farà cosa molto gradita. Mi perdonerà per il fatto che non avendone trovati io, non ne ho scritto.

Veniamo alla notizia pubblicata dai due Quotidiani di domenica mattina. Sabato pomeriggio sapevo perfettamente della voce in base alla quale non si sarebbe votato. Qualcuno mi ha parlato di un verbale in cui si diceva che non si sarebbe votato. Lei sa per certo, sig. Giannotti, che è regola aurea, nei casi dubbi, ricercare una doppia fonte di informazioni. Sicché ho passato il tardo pomeriggio e la serata di sabato a chiedere lumi a quanti più scrutatori possibili (quasi tutti) e a una mezza dozzina di candidati, tutti riuniti per la festa del papà in uno stesso luogo al Paese Alto.

Nessuno sapeva del rinvio. Men che meno del verbale, che il giorno dopo ho potuto consultare: non conteneva alcun "ordine" di non svolgere le elezioni, né poteva contenerne. Lei sa infatti, sig. Giannotti, che a decidere sulla data delle elezioni è solo l'assemblea del Comitato di quartiere, per intenderci quella che si è riunita venerdì 19 marzo e non invece la commissione di seggio. Questo quanto al "perché si sono svolte le elezioni". Ma lei resta libero di apprezzare una svista dei colleghi, anche dopo che si è rivelata tale.

Infine le schede non firmate dal difensore civico: erano sufficienti tre firme e lui ha scelto di non apporre la sua. Mi risulta che le elezioni restano valide, salvo che qualcuno non adisca via legali. Ma, come dicevo sopra, aspetto che lei o altri mi rendano edotto del contrario, con articoli di regolamento, statuto o Codice Civile.

Cordialmente
Giovanni Desideri

23/03/2004





        
  



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