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Dante Teodori replica a Remigio Cerioni

San Benedetto del Tronto | "Bollettini candidato né di destra né di sinistra, ma super partes nell'interesse del territorio. Per questo e per le sue capacità è scelta di rinnovamento, che può riuscire a far superare la crisi alla nostra provincia".

di Mimmo Minuto

"Leo Bollettini non è un candidato della destra o della sinistra, ma una scelta di rinnovamento che va oltre gli schieramenti e può contribuire a rilanciare concretamente lo sviluppo del territorio, attanagliato ora da una crisi economica e occupazionale alla quale nessuno sta fornendo una risposta."

Dante Teodori, ex presidente della CIA, sindacalista e dirigente politico risponde così alle insinuazioni del coordinatore regionale di Forza Italia Remigio Ceroni, circa la presunta "debolezza" dell'imprenditore sambenedettese a candidarsi come presidente della Provincia, e in particolare per il centro-destra.

"Industriali, altri gruppi e associazioni, e anche personalità del mondo produttivo - ricorda Teodori - si sono già espresse in favore di Bollettini, figura che può davvero rappresentare gli interessi generali della popolazione, e non solo quelli di una paerte. Non vedo quindi come si possa stigmatizzare la mia presa di posizione, che è anche e soprattutto quella di una persona che ha lavorato per tanti anni nel mondo dell'agricoltura, e quindi a stretto contatto con un uomo di cui conosce bene le qualità." 

Per l'ex presidente della CIA, e ora membro del Comitato tecnico dell'UNCEM Marche (Comunità montane), la proposta di Bollettini non toglie nulla agli schieramenti o ai partiti politici - che hanno la loro funzione e importanza - ma cerca di andare oltre, di guardare al futuro del territorio e alla creazione di condizioni diverse dalle attuali, che possano favorire la costruzione di un nuovo modello di crescita  economica e sociale.

"Quanto alle mie convinzioni politiche - aggiunge Teodori - rimangono quelle che erano prima, e ciò non credo sia un problema, tanto più che molti socialisti sono ora presenti in entrambi gli schieramenti. Auspico comunque che nel futuro, le persone che si riconoscono in una comune prospettiva laico-socialista e libertaria, e che non condividono l'attuale scenario politico, ritrovino quell'unità che fondata su solide radici storiche e democratiche, promuova la realizzazione di un diverso progetto per l'avvenire del nostro paese."

15/03/2004





        
  



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