Polemiche sul rinnovo del Comitato di quartiere del Paese Alto
San Benedetto del Tronto | Sette candidati chiedono più trasparenza e democrazia. E raccolgono 246 firme
di Giovanni Desideri
Sussurri e grida al Comune di San Benedetto. Questa volta (lunedì 15 marzo) a causa delle elezioni per il rinnovo dei tredici membri che compongono il Consiglio del Comitato di quartiere del Paese Alto, in programma per domenica 21.
Sette candidati (Gabriele De Cesaris, Piero Galiè, Sandro Girolami, Paolo Magni, Flavio Micci, Renzo Pellei, Marco Spaccasassi) accusano il Consiglio uscente, presieduto dall'avv. Patrizia Logiacco, di non aver ancora diffuso luogo e orario delle elezioni (tradizionalmente i locali della parrocchia di San Benedetto Martire, dalle 8,30 alle 18,30), lista dei candidati, scrutatori, presidente del seggio. Parlano di mancanza di "trasparenza e democrazia".
Per questo hanno raccolto 246 firme: per chiedere al presidente uscente la convocazione di un'assemblea "per il completamento delle modalità di elezione, rispetto a quelle parziali già indicate il primo marzo scorso" (Sandro Girolami, nel corso della conferenza stampa tenuta in Comune). È l'art. 8 del "Regolamento comunale sui Comitati di quartiere" a stabilire che i residenti di un quartiere possano chiedere la convocazione di un'assemblea, a condizione che abbiano raccolto 100 firme. La lettera e le firme sono state inviate "per conoscenza" anche al sindaco Martinelli, con il quale i sette hanno conferito in mattinata. Il sindaco, anzi, avrebbe ricevuto la notizia della richiesta prima ancora della stessa Logiacco, che dovrebbe indire l'assemblea.
Quest'ultima sostiene da parte sua che nulla è cambiato nell'organizzazione di queste elezioni rispetto a quanto avvenuto in passato. "L'11 marzo scorso, dice, durante l'ultima riunione del Consiglio, si è deciso di formare un "comitato elettorale", coordinato da Tonino Merlettini, del quale non fanno parte candidati alle elezioni (compresi tre membri del Consiglio stesso). Da quella data il Consiglio è uscito di scena. Il comitato elettorale si riunirà stasera stessa per decidere le ultime modalità per le elezioni". Galiè contesta anche le modalità di costituzione di tale comitato: "avrebbe dovuto costituirsi durante un'assemblea pubblica, non invece per mano del Consiglio uscente".
Il quartiere Paese Alto conta circa cinquemila abitanti. Per il rinnovo del Consiglio del Comitato di quartiere possono votare tutti coloro che abbiano compiuto 16 anni, per un totale di circa 3 mila e 500 elettori. Possono però candidarsi solo persone maggiorenni. Non esistono liste contrapposte. La lista è unica e deve essere composta da almeno 18 candidati. Il quartiere viene diviso in sei zone: sulla scheda ogni elettore deve esprimere tre preferenze, due verso candidati della propria zona di appartenenza, una "libera".
In questa occasione, che sia per la nota vicenda della vendita della scuola "Castello" o per altro motivo, sembrano esserci schidionate di candidati. La stessa Logiacco, che aveva annunciato da tempo la propria volontà di non ricandidarsi, pare aver cambiato idea per via delle insistenti richieste che le sarebbero venute da più parti.
Dai sette contestatori, infine, dichiarazioni distensive: "non formuliamo ancora alcun programma per il nostro quartiere. Al di là dell'apparente contrapposizione con il Comitato uscente ci auguriamo soltanto la compattezza dei suoi rappresentanti, per il bene del quartiere stesso e della città". Apparente.
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15/03/2004
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