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Intervento di Donati sul turismo.

Ascoli Piceno | Da maggio ad agosto si è riscontrato un incremento del 3,3% negli arrivi con una diminuzione dello 0,6 nelle presenze.

di Sandro Donati

Nei primi nove mesi del 2003, gli arrivi nelle Marche sono cresciuti dell'1,4% e le presenze dello 0,8%. Andando ad esaminare nello specifico la provincia di Ascoli Piceno, nello stesso periodo, in tutte le strutture ricettive si è verificato un aumento dell'1,69% negli arrivi con una flessione dello 0,62% nelle presenze, mentre da maggio ad agosto si è riscontrato un incremento del 3,3% negli arrivi con una diminuzione dello 0,6 nelle presenze.

Dai dati si evince che negli alberghi  sono diminuiti sia gli arrivi (-0,36%) che le presenze (-1,84%); nelle tipologie extralberghiere l'incremento è stato del 4,94% negli arrivi e stazionario nelle presenze.

Significativo il rapporto su alcuni Comuni della Provincia: le flessioni riguardano in particolare San Benedetto del Tronto (-0,1% negli arrivi e - 3,3% nelle presenze), Grottammare ( con un -6,6% negli arrivi a fronte, però,  di un sostanzioso incremento del 5,2% nelle presenze) e Fermo (che vede aumentare decisamente gli arrivi con un aumento del 5,9% a fronte di una caduta delle presenze dell'1,8%).

Per quanto concerne Ascoli Piceno abbiamo una situazione molto positiva con un + 9,2% negli arrivi ed un + 3,2% nelle presenze.

In linea generale,  una vacanza più corta ed una preferenza nei confronti delle strutture extralberghiere,  che negli ultimi anni hanno anche assunto una nuova fisionomia sul territorio.

Ma non sono sicuramente dati che possono farci tirare un respiro di sollievo.

Tutt'altro.

Già lo scorso anno ebbi modo di dire che - al di là di alcune responsabilità dirette della Regione, come per la questione degli uffici d'Informazione ed accoglienza turistica - a livello locale non si può più pensare di operare con una visione parcellizzata del territorio.

Non a caso, presentando il Programma promozionale regionale turistico 2004, si è detto che oggi non lavoriamo più a livello di singola località, ma ragioniamo nell'ottica di area vasta, rappresentata dai Sistemi  turistici locali, che vanno pubblicizzati, rappresentati all'esterno, incentivati.

Occorre "fare sistema", evitare iniziative promozionali non coordinate, agire in modo collettivo seguendo degli specifici filoni d'intervento,  dare sostanza alla qualità della proposta, nella consapevolezza che quello turistico è uno dei settori più importanti per la nostra economia e non un suo aspetto collaterale.

Ovviamente c'è anche un discorso di contenimento dei costi su cui dobbiamo vigilare.

Già dal basso, nelle singole realtà, è necessario che gli operatori si rendano conto che il turista non può essere "aggredito" da prezzi esorbitanti, i quali diventano sicuro disincentivo per la scelta di una determinata località ed accorciano, di fatto, la vacanza.

Così gli enti locali, devono preoccuparsi, della vivibilità dei nostri centri, di un'accoglienza che non può più basarsi  sull'esistente, magari diventato obsoleto e non più rispondente alle esigenze del nuovo turista.

Soltanto attraverso un'azione unitaria sarà possibile porre le basi per il futuro del turismo, eliminando quei dati negativi sui quali tanto più dobbiamo riflettere visto che appartengono a centri che in passato sono stati considerati la punta di diamante nell'ambito della nostra provincia.

12/03/2004





        
  



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