I ristoratori della Marche si associano in favore di un prodotto migliore.
Porto San Giorgio | Si è svolta a Porto San Giorgio presso la Confcommercio una riunione fra tutti i rappresentanti dei ristoratori per valutare la situazione dopo l'avvento dell'euro e le possibili contromisure.
di Alessio Carassai
C'erano proprio tutti i rappresentanti dei ristoratori alla riunione svolatasi mercoledì presso la sede locale della Confcommercio, una riunione servita aper mettere in luce gli aspetti che interessano il sistema di ristorazione marchigiano.
"Non è più tollerabile l'immagine negativa che segue la ristorazione- ha spiegato il presidente del locale sindacato dei ristoratori di Porto San Giorgio Ennio Casturani - è ora di farla finita con le accuse rivolte agli addetti ai lavori. L'incremento dei prezzi registrati nel settore della ristorazione non è il risultato di manovre speculative in occasione del cambio dell'euro, ma il frutto di un diffuso riadeguamento dei prezzi nella filiera della distribuzione alimentare. E' normale che se la merce acquistata costa di più dal produttore, il ristoratore deve aumentare il prezzo del prodotto finale.
Va inoltre sottolineato il fatto che il cambiamento strutturale del comportamento di spesa degli italiani li ha portati col tempo a rinunciare all'acquisto di molti beni non di prima necessità, ma a non rinunciare ancora alla cena al ristorante. La ristorazione vive quasi solo esclusivamente nei fine settimana ed assorbe i disagi di quanti purtroppo non hanno visto, nel proprio stipendio, salvaguardato lo stesso potere d'acquisto del periodo antecedente all'euro e che trovano nella cena del fine settimana una tradizione ancora irrinunciabile. Di fronte ad una tale situazione la nostra categoria vorrebbe che finalmente si parlasse anche del caro vita causato dai crescenti costi delle assicurazioni, dell'acqua, luce, gas ,tasse, benzina, parcelle di professionisti, degli affitti, dell'Inps e dell'Inail".
Alla riunione presso la Confcommercio, erano presenti esponenti della ristorazione provenienti dal Fermano, Ascoli, San Benedetto, da Pesaro, da Ancona, e da Fabriano, Acqualagna. I convenuti hanno siglato un protocollo di intesa che consente loro di dare vita ad un'associazione regionale di ristoratori, che dialoga in maniera forte ed univoca con gli enti preposti alla promozione e allo sviluppo della tradizione culinaria marchigiana come la Regione e le Provincie e che tuteli la ristorazione dagli attacchi continui e pretestuosi alla categoria.
"Un'ipotesi di lavoro- ha continuato Casturani - potrebbe essere quella di segmentare i menù a diversi livelli di prezzo, mantenendo ogni possibilità di scelta, per il cliente. Così si potrebbero coniugare le esigenze nutrizionali, gastronomiche ed economiche dei clienti con la quadratura dei bilanci aziendali".
"Non è più tollerabile l'immagine negativa che segue la ristorazione- ha spiegato il presidente del locale sindacato dei ristoratori di Porto San Giorgio Ennio Casturani - è ora di farla finita con le accuse rivolte agli addetti ai lavori. L'incremento dei prezzi registrati nel settore della ristorazione non è il risultato di manovre speculative in occasione del cambio dell'euro, ma il frutto di un diffuso riadeguamento dei prezzi nella filiera della distribuzione alimentare. E' normale che se la merce acquistata costa di più dal produttore, il ristoratore deve aumentare il prezzo del prodotto finale.
Va inoltre sottolineato il fatto che il cambiamento strutturale del comportamento di spesa degli italiani li ha portati col tempo a rinunciare all'acquisto di molti beni non di prima necessità, ma a non rinunciare ancora alla cena al ristorante. La ristorazione vive quasi solo esclusivamente nei fine settimana ed assorbe i disagi di quanti purtroppo non hanno visto, nel proprio stipendio, salvaguardato lo stesso potere d'acquisto del periodo antecedente all'euro e che trovano nella cena del fine settimana una tradizione ancora irrinunciabile. Di fronte ad una tale situazione la nostra categoria vorrebbe che finalmente si parlasse anche del caro vita causato dai crescenti costi delle assicurazioni, dell'acqua, luce, gas ,tasse, benzina, parcelle di professionisti, degli affitti, dell'Inps e dell'Inail".
Alla riunione presso la Confcommercio, erano presenti esponenti della ristorazione provenienti dal Fermano, Ascoli, San Benedetto, da Pesaro, da Ancona, e da Fabriano, Acqualagna. I convenuti hanno siglato un protocollo di intesa che consente loro di dare vita ad un'associazione regionale di ristoratori, che dialoga in maniera forte ed univoca con gli enti preposti alla promozione e allo sviluppo della tradizione culinaria marchigiana come la Regione e le Provincie e che tuteli la ristorazione dagli attacchi continui e pretestuosi alla categoria.
"Un'ipotesi di lavoro- ha continuato Casturani - potrebbe essere quella di segmentare i menù a diversi livelli di prezzo, mantenendo ogni possibilità di scelta, per il cliente. Così si potrebbero coniugare le esigenze nutrizionali, gastronomiche ed economiche dei clienti con la quadratura dei bilanci aziendali".
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11/03/2004
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