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“Eliminazione morbillo e rosolia congenita”

| ANCONA - Parte domani un corso di formazione per operatori sanitari.

Una campagna regionale per sconfiggere il morbillo, con un percorso di vaccinazioni di massa, che dovrà portare a una percentuale di vaccinati del 95%, percentuale che deve rimanere stabile per qualche anno, dopodiché si potrà dichiarare sconfitta la malattia. L'iniziativa della Regione, che si aggancia a una campagna nazionale e a un piano strategico messo a punto allarme nel 2001 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per assicurare a livello mondiale la riduzione della mortalità da morbillo, e compiere progressi significativi verso l'interruzione della sua trasmissione nelle aree in cui è prevista l'eliminazione della malattia, come l'Europa.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Regione Marche ha organizzato un corso di formazione rivolto agli operatori sanitari dipendenti e pediatri di libera scelta delle Zone territoriali dell'ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale), l'iniziativa è prevista ad Ancona li 11 - 12 - 13 marzo 2004.  Un corso in cui verranno preparati coloro che successivamente cureranno la formazione in ciascuna Zona Territoriale.  "Un bambino vaccinato è di gran lunga più al sicuro di un bambino che non lo è; ma perché ci sia una protezione reale è necessario che la vaccinazione venga eseguita nel periodo di età più appropriato, per questo – sottolinea l'assessore Augusto Melappioni - è necessaria la collaborazione dei genitori, che vanno adeguatamente informati. E, bisognerà raggiungere anche quella fascia di popolazione, che meno utilizza le strutture sanitarie, come gli immigrati ad esempio."

La campagna – con il vaccino anti-morbillo-rosolia-parotite (MPR) in uso nella maggior parte delle nazioni europee, visto che anche le altre due malattie sono considerate pericolose -  assomiglia a quella per la poliomielite, che ha portato all'eliminazione della malattia. In particolare, il morbillo, rappresenta la preoccupazione maggiore: ogni anno 30 milioni di casi nel mondo con 875 mila decessi, e l'Italia è uno dei Paesi considerati a rischio, visto che la copertura vaccinale è abbastanza bassa: nel 2002, un'epidemia, ha fatto ammalare oltre 30mila persone, con molti ricoveri, qualche caso di encefalite e anche qualche decesso. Nelle Marche nel 1997 sono stati notificati 284 casi; nel 2002, 150 casi con; nel 2003, 405 casi. Questa analisi fa concludere che la popolazione marchigiana non è sufficientemente protetta e quando il virus circola in Italia, non trova resistenze a entrare nelle Marche.

La vaccinazione anti morbillo nelle Marche La vaccinazione di massa è iniziata in alcune USL delle Marche nel 1986, utilizzando il vaccino singolo. Alla fine degli anni '80 già tutte le USL vaccinavano, anche se con tassi di copertura vaccinale variabili. Dall'inizio degli anni '90 viene utilizzato il vaccino trivalente, che oltre al morbillo comprende anche parotite e rosolia. I dati di uno studio effettuato a livello nazionale mostrano che la copertura regionale, rilevata fra i 16 e i 24 mesi di età, è del 77,9%.  Le coperture aumentano dopo i 24 mesi fino a superare il 90% al compimento del terzo anno di vita. Questo fatto, positivo, comporta però un consistente numero di suscettibili nelle fasce di età minori.  A partire dai nati dell'anno 2003, la prima dose di vaccino MPR verrà offerta a 12 mesi compiuti, contemporaneamente (ma è possibile anche farle differite) alla somministrazione della terza dose delle vaccinazioni dell'obbligo (polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B hemophilus influenzae).

La rosolia E' una malattia ancora molto presente in Italia, con picchi epidemici ogni 2-4 anni. Nonostante l'introduzione della vaccinazione, dal 1971 al 1996, l'incidenza della malattia è rimasta pressoché stabile; l'ultima epidemia si è verificata nel 1997, con oltre 34.000 casi notificati; dal 1998 in poi si è assistito ad una riduzione di incidenza, con il minimo storico di circa 1.100 casi notificati nel 1999.  Negli ultimi anni si è verificato uno spostamento verso l'alto dell'età media dei casi notificati di rosolia, che è passata da 9 anni nel 1980 a 13 anni nel 1996. Nello stesso anno, il 13,5% dei casi notificati interessava donne in età compresa fra 20 e 40 anni. Questo dato è preoccupante, se si considerano le possibili conseguenze dell'infezione acquisita durante la gravidanza. L'85% delle infezioni nel primo trimestre di gravidanza causano l'aborto o gravissimi danni al bambino, quali sordità, ritardo mentale, cataratta ed altre malattie degli occhi, malformazioni cardiache, ecc. (sindrome della rosolia congenita). Fra i 510 casi di rosolia notificati nelle Marche nel 2000, 43 si sono verificati in donne fra i 16 e i 45 anni, fra i 1970 casi del 2001 se ne sono verificati 164, fra i 313 del 2002 se ne sono verificati 35 e fra i 315 del 2003, 12. La vaccinazione è gratuita. Rivolgersi ai Centri Vaccinali della propria Zona territoriale.

MORBILLO, ROSOLIA PAROTITE  - Cosa sono?

Sono malattie infettive virali, contagiose, causate da virus presenti nelle goccioline di saliva dei soggetti malati che si trasmettono con la tosse e gli starnuti. Morbillo Il morbillo si manifesta con febbre elevata, raffreddore, tosse e congiuntivite, comparsa di macchioline rosse che dalla testa si diffondono a tutto il corpo. Si può complicare con otite, broncopolmonite e, in un caso su mille, encefalite. L'encefalite può causare danni permanenti (tra cui sordità e ritardo mentale) o può addirittura causare morte. Nella epidemia che si è verificata nel 2002/03 nella nostra Regione si sono ammalate più di 500 persone. Parotite (orecchioni) La manifestazione clinica principale è il gonfiore delle ghiandole parotidi (dietro e sotto le orecchie), con o senza febbre. Possibili complicanze: meningite, encefalite, pancreatite, sordità. Se ci si ammala dopo la pubertà si può complicare con infiammazione dei testicoli o delle ovaie. Rosolia Si presenta con un esantema diffuso e ingrossamento delle ghiandole linfatiche ai lati del collo, la febbre non è sempre presente. La diagnosi clinica non è sempre sicura. La rosolia è molto pericolosa se colpisce donne incinte particolarmente nelle prime settimane di gravidanza, perché può provocare aborti, nati-mortalità e gravi malformazioni del sistema nervoso, visivo, uditivo e cardiocircolatorio.

10/03/2004





        
  



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