Alti i prezzi del pesce, San Benedetto nel mirino.
San Benedetto del Tronto | Villa: "Diminuiscono le quantità di prodotto scambiato, aumentano i prezzi: questa la tendenza al mercato ittico comunale"
«C'è chi sostiene - sottolinea Villa - che gli aumenti siano causati da maggiorazioni che avvengono a monte: sono in molti a sotenere che a fronte di spese crescenti, i guadagni siano invece inferiori a qualche anno fa».
Una cinquantina i produttori che gravitano intorno al mercato.
«Non tutti, vengono qui da noi. Alcuni vanno direttamente ai mercati generali di Roma e
Milano».
Sono, invece, circa trecento gli acquirenti abilitati, con una media di presenza giornaliere tra le 60 e le 70.
Il pareggio del bilancio, «questo l'obiettivo principale da raggiungere afferma Villa e compito assolto nell'anno appena chiuso con un fatturato pari a circa 10 miliardi delle vecchie lire».
Un risultato che proviene esclusivamente dalla commercializzazione del pesce bianco. Da due anni, infatti, quello azzurro viene conferito direttamente agli acquirenti e transita nei locali comunali solo per essere sottoposto alle visite sanitarie.
Regine degli scambi tra i banchi del mercato di San Bendetto del Tronto sono le triglie, «che dopo il fermo biologico temporaneo possono arrivare a raggiungere anche il 50% del pescato», seguite dal merluzzo, dagli scampi, dai calamari, dalle seppie, dai totani e dai rospi, tutti di diverse pezzature.
Se la settimana scorsa si è pescato meno a causa del maltempo, «quella che si chiude domani è stata più favorevole afferma Villa e caratterizzata da prezzi alti, pur se non alle stelle».
Si parte da una media di 6,03 euro al chilo per le triglie più grandi, 6,9 per le seppie, 7 per i rospi, 7,6 per i merluzzi e si arriva ad un prezzo medio di 29,7 per gli scampi, capaci però di sfiorare anche i 41,8 euro al chilo.
Una cinquantina i produttori che gravitano intorno al mercato.
«Non tutti, vengono qui da noi. Alcuni vanno direttamente ai mercati generali di Roma e
Milano».
Sono, invece, circa trecento gli acquirenti abilitati, con una media di presenza giornaliere tra le 60 e le 70.
Il pareggio del bilancio, «questo l'obiettivo principale da raggiungere afferma Villa e compito assolto nell'anno appena chiuso con un fatturato pari a circa 10 miliardi delle vecchie lire».
Un risultato che proviene esclusivamente dalla commercializzazione del pesce bianco. Da due anni, infatti, quello azzurro viene conferito direttamente agli acquirenti e transita nei locali comunali solo per essere sottoposto alle visite sanitarie.
Regine degli scambi tra i banchi del mercato di San Bendetto del Tronto sono le triglie, «che dopo il fermo biologico temporaneo possono arrivare a raggiungere anche il 50% del pescato», seguite dal merluzzo, dagli scampi, dai calamari, dalle seppie, dai totani e dai rospi, tutti di diverse pezzature.
Se la settimana scorsa si è pescato meno a causa del maltempo, «quella che si chiude domani è stata più favorevole afferma Villa e caratterizzata da prezzi alti, pur se non alle stelle».
Si parte da una media di 6,03 euro al chilo per le triglie più grandi, 6,9 per le seppie, 7 per i rospi, 7,6 per i merluzzi e si arriva ad un prezzo medio di 29,7 per gli scampi, capaci però di sfiorare anche i 41,8 euro al chilo.
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05/02/2004
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