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Conclusi i lavori del Consiglio regionale sui temi dell'economia, parla Spacca.

| ANCONA - "Le Marche hanno spinto molto sulla ricerca. Il federalismo senza risorse non e' attuabile".

Il vicepresidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, concludendo i lavori  del Consiglio regionale sui temi dell'economia ha in primo luogo chiarito, replicando alle  affermazioni di Baldassarri, che per il sostegno alla ricerca e allo sviluppo precompetitivo, la regione Marche dal 2000 al 2002 ha finanziato con la legge 140/97 ben 858 domande delle imprese con agevolazioni che hanno attivato investimenti per 288 milioni di euro.

L'applicazione di tale normativa è stata fortemente richiesta dalle imprese per la semplicità di accesso e la modalità (bonus fiscale) di erogazione.

La legge 598/94 è stata applicata nelle Marche in modo consistente per il sostegno all'innovazione tecnologica e dal 2000 sono state finanziate 1.271 domande con agevolazioni pari a 11,6 milioni di euro che hanno attivato investimenti per circa 248 milioni di euro.

I fondi delle delibere CIPE 2002 e 2003 sono stati dedicati alla ricerca, finanziando rispettivamente 18 e 37 progetti per un totale di 5,4 milioni di euro.

I fondi sono stati destinati prioritariamente a finanziare progetti di innovazione nelle piccole e medie imprese, con particolare riguardo ai settori produttivi di specializzazione regionale e a quelli  in congiuntura economica sfavorevole.

Inoltre, con i fondi comunitari è stato attivato un programma dedicato alle azioni innovative che finanzia progetti presentati congiuntamente da impresa e università.

"Lo Stato, anche nel campo della politica industriale, - ha poi affermato Spacca - continua a perseguire un "federalismo senza risorse": a fronte del 75% delle leggi di agevolazione trasferite alle Regioni, a queste vengono ripartite ogni anno solo il 10% delle risorse degli incentivi complessivamente gestiti dallo stato (circa 1600 miliardi di vecchie lire).

Addirittura nella Finanziaria 2004  non è previsto alcun richiamo al meccanismo del Fondo Unico da assegnare alle Regioni per gli incentivi alle imprese.

Nonostante ciò la Regione Marche ha interpretato in modo innovativo il nuovo ruolo in materia di politica industriale derivante dalla modifica del Titolo V della Costituzione

Il Ministero Attività Produttive certifica che le Marche risultano ai primi posti in Italia per l'attuazione del decentramento in materia di incentivi alle imprese.

Tale classifica è motivo di soddisfazione in quanto indica la capacità delle Regioni di programmare interventi coerenti con le esigenze dei rispettivi sistemi produttivi. 

Dal 2000 ad oggi, quasi 16.000 sono le PMI delle Marche che hanno usufruito delle nuove agevolazioni del Fondo unico programmate dalla Regione, con un valore di investimenti attivato di oltre 1500 milioni di euro (3000 miliardi di vecchie lire)."

"La Regione Marche, inoltre, - ha sottolineato il vice presidente della Giunta - non crede in misure protezionistiche per la tutela del made in Italy. In accordo con le altre Regioni, abbiamo avanzato una specifica strategia di azione per la "difesa attiva" del made in Italy, ed in particolare del comparto calzaturiero. Tale strategia si basa sui seguenti punti: tutela del made in Italy per la tracciabilità delle produzioni, al fine di certificarne l'origine e valorizzarne la commerciabilità; promozione di condizioni di reciprocità negli scambi, per garantire che all'apertura dei mercati europei ai prodotto extra-UE corrisponda una eguale possibilità di accesso del made in Italy nei Paesi in via di sviluppo; misure anti-dumping, per evitare che i ridotti requisiti di tutela ambientale, sociale e del lavoro di alcuni competitori alterino la concorrenza a danno delle nostre imprese; azioni per contrastare importazioni illegali e contraffazioni, soprattutto attraverso l'applicazione delle regole di origine dei prodotti."

"Accanto a tale strategia, - ha concluso Spacca - molteplici sono state le altre azioni sviluppate dalla Regione per accompagnare la competitività del calzaturiero, ovvero del comparto che risente in modo maggiore degli effetti della globalizzazione: priorità nella manovra di riduzione del prelievo fiscale IRAP; priorità nelle politiche territorializzate a favore dei sistemi locali; priorità negli interventi di incentivazione, ad esempio nella L. 488/92 e nel Testo Unico, con particolare riferimento al sostegno dei processi di investimento, innovazione e supporto finanziario delle PMI; destinazione prioritaria di risorse nei progetti di promozione e internazionalizzazione finanziati da Regione e ICE; priorità nei progetti di ricerca relativi alla delibera Cipe n.17/2003; priorità nei programmi di formazione e riqualificazione dell'occupazione."

05/02/2004





        
  



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