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Una scuola che funziona...

San Benedetto del Tronto | La dinamicità della dirigente e l'intraprendenza delle maestre alla base dell'entusiasmo dei bambini e dei genitori della scuola materna Bixio.

di Paride Travaglini

Si sente sovente, soprattutto di questi tempi parlare di una scuola che non funziona, di riforme che non tengono in considerazione i bambini…

Ma quanto è cambiato il modo di fare scuola dentro l'aula?

La didattica si è realmente adeguata per rispondere ai modi di apprendere di bambini, ragazzi e giovani, certamente diversi per tanti aspetti, da quelli che li hanno preceduti sia pure di qualche anno?

La riforma Moratti, enfatizza il criterio della personalizzazione come principio fondamentale per l'innovazione.

La personalizzazione chiede di andare oltre e pensare un'organizzazione della didattica molto flessibile, aperta e dinamica.

Ma al di là delle riforme che indubbiamente presentano come ogni cosa dei pro e dei contro, bisogna tener presente la sensibilità e l' intraprendenza delle persone.

Troppo semplice e riduttivo prendersela con chi sta in alto, per non assumersi le proprie responsabilità.

La differenza nelle scuole, non la fa il ministro, ma la fanno le insegnanti e i dirigenti. Sono loro che giornalmente stanno a contatto con i bambini e non devono esimersi dal proprio ruolo educativo. Tale binomio è fondamentale per una scuola che funzioni.

La scuola è il luogo dove per tante ore i bambini "vivono" la loro crescita culturale, sociale ed affettiva in un ambiente separato da quello familiare.

È in questo contesto di ampliamento di relazioni e di conoscenze, di esperienze vissute in autonomia dalle relazioni parentali che si inserisce il ruolo formativo della scuola.

Ed è in questo clima incerto, critico, che si inserisce l'esperienza positiva della Scuola d'Infanzia di Via Bixio del 3° Circolo di San Benedetto del Tronto, maturata grazie alla dinamicità e all'intraprendenza della direttrice Dott.ssa Stefania Marini e delle maestre.

Un lavoro mirato, sincrono che esplode nell'apprendimento e nell'entusiasmo dei bambini, nonostante la mancanza di spazi più idonei e a testimonianza di quanto detto sopra: sono le persone e non le leggi che fanno la differenza.

Una scuola innovativa, in cui nulla è lasciato al caso e in cui ogni festa, ogni iniziativa si trasforma in un banco di verifica per le insegnanti.

"Le feste servono a  verificare sotto l'aspetto linguistico- motorio il bambino per arrivare a valutare la formazione non collettiva ma individuale" ci dice la maestra Anna Benigni.

Anche la festa organizzata Giovedì grasso presso la Parrocchia Madonna del Suffragio di San Benedetto del Tronto, era  inserita in questa serie di verifiche.

Un' iniziativa con la quale si è voluto valutare in primo luogo la reazione  dei bambini in spazi ed ambienti diversi a cui non erano abituati e in cui anche l'estetica non è stata lasciata a caso: i maschietti erano vestiti da mare inquinato, mentre le femminucce da dame. Il filo conduttore: i materiali utilizzati.

Non i soliti vestiti, ma vestiti ricavati da materiali riciclabili, per valutare gli apprendimenti dei bambini sul progetto Eco- School, promosso dalla Picenambiente con l'obiettivo di far nascere nelle nuove generazioni e quindi nei futuri cittadini, una coscienza ambientale, una cultura del rispetto e dell'inserimento positivo e consapevole nel proprio ecosistema.

"Una scuola innovativa capace di modificarsi con intelligenza e flessibilità in modo da ricordare che i bambini di questo anno non sono quelli dell'anno precedente". Questo lo scopo che si sono prefisse la dirigente e le  maestre di questa scuola materna: Anna Benigni, Giovanna Verdecchia, Mariella Papavero, Gabriella Marzonetti e Cristiana Nardinocchi, che nonostante le difficoltà che giornalmente incontrano, e le polemiche di questi tempi,  riescono a non distogliere l'attenzione da quello che dovrebbe essere l'obiettivo primario: la formazione e lo sviluppo psico- attitudinale dei bambini …

24/02/2004





        
  



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