Gente di Roma di Ettore Scola
San Benedetto del Tronto | Il film sarà proiettato martedì 3 febbraio alle ore 21:30, al cinema Calabresi
di Roberta De Angelis
Un disoccupato non ha il coraggio di dirlo alla moglie e finge di andare al lavoro. Un ricercatore sociale importuna un giovane sull'autobus. Una vecchietta crede che siano tornati i tedeschi al ghetto, e invece é soltanto una troupe della Tv. Stefania Sandrelli gioca con i nipotini al parco.
Una mamma perde la bambina durante un comizio di Nanni Moretti, e gliela riportano... De Gregori e la Mannoia. Scola torna a raccontare la sua Roma, quella di oggi e di ieri, mescolando il digitale e gli inviti zavattiniani a prendere l'autobus (ma il modello lontano potrebbe essere anche "Roma" di Fellini), girando tutto in alta definizione e inserendo immagini documentarie.
Senza romanesco né romanità, senza politica né Vaticano, Scola contempla personaggi e luoghi della città amata/malfamata dove è quasi sempre vissuto, paesaggio e palcoscenico prediletto della sua opera e di tutto il cinema italiano. Lo fa scegliendo lo stile narrativo più contemporaneo (frammentato, minimalista, misto di comicità e tragedia), accumulando schegge di storie che condensano l'indifferente malinconia, l'infelicità senza desideri del Duemila.
Gli immigrati, Roma "non li ama, non li odia, li ignora come ha sempre fatto nei secoli con tutti i suoi invasori... Tra un nero e un laziale, il romano preferisce odiare il laziale." All'alba operai disoccupati siedono oziosi sulle panchine. Cinesi in gruppo fanno il Taj-chi, la ginnastica dolce. Una bambina chiede l'elemosina mostrando all'automobilista il cartello "Ho fame", e l'automobilista replica con un proprio cartello. Al Colosseo gli uomini vestiti da centurioni romani si preparano a farsi fotografare dai turisti
Sotto l'occhio sornione di Scola, Roma si mostra al contempo splendida e oscena, conservata e rinnovata, arricchita da nuovi flussi e imbastardita dalla diffidenza. Nel film convivono la Roma dei romani come Scola e Sordi (doveva esserci anche lui) e un'altra Roma che somiglia forse a New York e alle capitali che prima di essa hanno conosciuto la mescolanza tra le genti, e una convivenza spesso infelice. L'ingresso, riservato ai soci con tessera FIC 2003-2004, è di Euro 4,50.
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02/02/2004
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