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Problema Blue Tongue

| ANCONA - La Cia Marche è soddisfatta per la presa di posizione della Regione.

La Cia Marche e il suo presidente  esprimono la propria "soddisfazione per la presa di posizione della giunta regionale sul problema della Blue Tongue". Franco Fiori il presidente dell'organizzazione ribadisce: "condivide la proposta dell' assessore alla sanità Augusto Melappioni, secondo il quale in assenza di certezze sulla sperimentazione sui vaccini e sulla copertura finanziaria, la campagna di vaccinazione 2004 indicata dalla nota del Ministero della Salute del 5 febbraio va sospesa". Quella della vaccinazione obbligatoria da Blue Tongue rappresenta una questione, che riguarda le province di Ascoli Piceno e Macerata, ma che non risparmia neanche la zona interna della provincia di Ancona, considerata a rischio.

Afferma inoltre Fiori: "I numeri ci restituiscono un quadro più preciso della dimensione del problema: nell' Ascolano si trovano 1.400 allevamenti di bovini per 16.000 capi, mentre nel
Maceratese, con i suoi 1.700 allevamenti vi sono 25.000 capi; quantità maggiori per gli ovini, che in provincia di Ascoli sono 40.000 distribuiti in 1.800 allevamenti, mentre in quella di Macerata sono ben 63.000 suddivisi tra 1.000 allevatori".

Sterilità, malattie, perdita del latte  sono alcune degli effetti del vaccino che vanno a battere su un settore già in crisi. Sottolinea Fiori: "In questi ultimi dieci anni la zootecnia marchigiana si è praticamente dimezzata. Lanciamo l' allarme perchè il settore è indispensabile per l' intero comparto agricolo regionale. Per questo chiediamo che gli istituti competenti facciano chiarezza sulle reali necessità del vaccino e sulla sua efficacia rispetto alla tipologia del virus esistente".

Infine conclude il presidente della Cia Marche: "In assenza di elementi certi, siamo d' accordo con la  sospensione. È prioritario  accelerare il più possibile i tempi, poichè le aziende stanno già sopportando ingenti costi, non ultimi quelli legati all' impossibilità di movimentare i capi non sottoposti a vaccino".

16/02/2004





        
  



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