L'autopsia effettuata sul corpo di Riccardo Rossi dal dottor Adriano Tagliabracci, ha fatto emergere alcuni elementi che il legale della vittima contesta.

La morte del giovane, secondo i risultati, sarebbe causata da un'emorragia cerebrale conseguenza diretta di un pugno, piuttosto violento, sferrato al collo del giovane tale da ripercuotersi nei vasi cerebrali.

L'avvocato Francesco De Minicis, che ha assistito all'esame con il periodo nominato nei giorni scorsi, la dottoressa Mazzeo, contesta alcuni elementi chiave.

Innanzitutto viene contestato il fatto che si continui a dire che il fatto si sia verificato all'interno del locale. A differenza di quanto sostenuto dal buttafuori che sostiene di essere stato accerchiato dal gruppo di amici elpidiensi e di aver colpito per legittima difesa, gli amici di Riccardo confermano la loro versione dei fatti. sarebbero stati inseguiti e raggiunti fuori dal locale dove si è poi consumato l'atto violento.

"E' un atto di una violenza inaudita - ha commentato De Minicis - e più che un pugno ritengo che possa essere considerato un colpo proprio di chi pratica arti marziali".

E contesta altri importanti elementi. "Mi sembra strano che, nel corso di una lite, venga sferrato un pugno alla base del collo. Ammesso e non concesso che di pugno si sia trattato, come si spiega il segno esterno lungo e sottile, riumasto sul volto della vittima, e non un'ecchimosi localizzata sul punto che fosse stato colpito dal cazzotto?".

Tanti i dubbi, dunque. E mentre gli inquirenti proseguono le indagini, domani pomeriggio saranno effettuati i funerali del giovane.