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I lavori del convegno di Pesaro.

| ANCONA - Dipendenze patologiche : tossicodipendenza e alcolismo i fenomeni piu' allarmanti nelle Marche.

Il fenomeno delle forme di  dipendenza patologica  non si limita ai casi  di assunzione  di sostanze, quali droga, alcol  e  fumo, ma  comprende una  vasta  gamma di  sindromi: gioco d'azzardo, doping, farmacodipendenza, disturbi del comportamento alimentare, bulimia e anoressia.

Un fenomeno  che sta  emergendo in tutta la sua drammaticità anche nelle Marche e che richiede risposte adeguate da parte degli amministratori e degli operatori  del settore.

Di questo e di altri argomenti si è discusso nelle prime due giornate  del convegno "Sistemi di interventi sulle dipendenze: la cornice europea, le evidenze  scientifiche e le buone pratiche", in corso a Pesaro. 

Al centro del dibattito, al quale  hanno partecipato numerosi  esperti e  operatori dei servizi pubblici e privati, l'individuazione di interventi affidabili  di  prevenzione, cura e di riabilitazione.

Interventi quasi sempre  complessi  che richiedono  – è stato concordemente  rilevato – il coinvolgimento di tutte le figure professionali che operano nei servizi pubblici, allo scopo di  concorrere al raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute.

In questa logica, sono  fondamentali   la definizione di un sistema regionale informatizzato che raccolga  dati utili  a tutti i servizi coinvolti  nei vari processi  e  l'integrazione tra strutture  sociali e sanitarie. 

Un ruolo di primo piano è svolto già dalla rete  dei servizi del privato sociale e del terzo settore, ma per una rilevazione  puntuale  dei bisogni  è necessario anche  riordinare  l'intero sistema regionale dei servizi  alla persona e alla comunità. 

Il convegno, organizzato dall'associazione  Itaca Italia, dal Comune di Pesaro, dall'Asur,  Zona Territoriale  numero 1 di Pesaro con il patrocinio  della Regione Marche, si articola in sessioni, workshop tematici, e sessioni di comunicazione. 

Nella giornata odierna, si è discusso sulle innovazioni delle offerte di trattamento del sistema territoriale.

I lavori si concluderanno domani  con il dibattito  sul tema  della governance  regionale, al quale  parteciperà, tra  gli altri, l'assessore regionale alle Politiche sociali, Marcello Secchiamoli.

La conclusione dei lavori sarà affidata all'assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni.     

Tossicodipendenza.  Sono 4.500 nelle Marche i soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti, un fenomeno  in crescita ( più 25 per cento) che desta non poca preoccupazione.

L'eroina è la droga più usata;  la fascia di popolazione  maggiormente  interessata è costituita dai trentenni, ma l'età  del primo approccio tende scendere rapidamente.

Un nono degli utenti che si rivolgono alle strutture pubbliche proviene da altre regioni.     

Alcolismo. Mancano  dati aggiornati sul fenomeno, che comunque è in aumento.

Oltre al consumo di alcol, cresce anche  l'uso concomitante di altre sostanze psicotrope, come la cocaina e la marijuana, specie nel week end.

A farne uso sono soprattutto giovani  tra i 16 e i 25 anni di età che solitamente  non assumono  alcolici negli altri giorni della settimana. 

Da  una recente indagine condotta dalla Provincia di  Macerata è emerso  che   il 40  per cento dei giovani  fa uso di  cocaina e marijuana: un dato  superiore alla media  nazionale. 

Spiega Mario De Rosa, direttore del Sert di Civitanova Marche, già  responsabile del Centro di Alcologia  dell'"Umberto I" di Ancona: "Il numero dei soggetti che si rivolgono ai servizi pubblici  è in costante aumento, soprattutto nelle fasce  giovanili; in  crescita  anche il numero  degli automobilisti  fermati in stato di ebbrezza: 30-40 per cento solo a Civitanova Marche". 

A far emergere il fenomeno  contribuiscono   la maggiore sorveglianza  delle forze dell'ordine,  l'incremento delle segnalazioni dei servizi psichiatrici e  di medicina  generale e  l'aumentata sensibilità dei genitori".

Tossicodipendenza e istituti  penitenziari.  I tossicodipendenti detenuti negli  istituti penitenziari delle Marche sono 203.

Il dato, contenuto   nell'atto di riordino del sistema  regionale  dei servizi per le tossicodipendenze,  si basa su rilevazioni effettuate  nel  2003. 

Si tratta, in  genere,  di soggetti con gravi difficoltà di carattere  fisico e psichico derivanti dalla condizione detentiva, dall'interruzione   traumatica dell'uso della droga e dalla  mancanza di motivazioni adeguate a farli uscire dal tunnel della tossicodipendenza.

Preoccupa poi  il numero dei detenuti suicidi. "Solo  nelle carceri di Pesaro - spiega Daniela Grilli del  Provveditorato Regionale dell'Amministrazione  Penitenziaria delle Marche  - nel 2003  si sono verificati   8 decessi: il numero più elevato delle Marche, nonostante l'elevata qualità dei servizi  di   cura e  di riabilitazione territoriale". 

Le vittime  sono  detenuti  di sesso maschile, di età compresa tra i  25 e 30 anni, in carcere  da meno di sei mesi e   in attesa di  giudizio. 

Nella maggior  parte dei casi, il disagio psichico  non si manifesta improvvisamente, ma  è preceduto  quasi sempre da  richieste di aiuto.

L'intervento  di recupero  punta a creare  una rete di progetti alternativi  alla detenzione carceraria  (ambulatori  strutturati, centri diurni, comunità residenziali, programmi semiresidenziali) e di servizi post-penitenziari (case alloggio-case famiglia, comunità terapeutiche) che favoriscano la riabilitazione e l'inclusione sociale.

Tabagismo. Nel  Piano Sanitario Regionale  2003-2006  il fumo è considerato tra le principali aree di criticità della salute.

Il fenomeno appare in leggera regressione, ma anche nelle Marche aumenta  sempre più il numero delle giovani  donne   che ricorrono all'uso del tabacco. 

Gli interventi di prevenzione sono rivolti  prevalentemente ai giovani, sia  nei luoghi istituzionali  che nei centri di aggregazione sociale, con modalità operative finalizzate a  integrare  gli aspetti medici o fisiologici con  quelli psicologici.

Importante è il ruolo dei centri antifumo, ai quali  spetta  il compito  di  elaborare  programmi integrati di disassuefazione, in collaborazione con le Scuole e  gli Ambiti territoriali.

12/02/2004





        
  



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