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I papaboys intervistano il pellegrino marchigiano che a piedi, tira il "Carretto della Pace".

| MACERATA - Aldo, un pellegrino che percorre migliaia di chilometri a piedi per testimoniare la fede in Cristo.

Si chiama Aldo Angeletti, maceratese, 58 anni, ex dipedente dell'Inps, ora in pensione.

E' il pellegrino più originale del mondo, almeno che si conosca. 

Sposato con Pina, 57 anni, casalinga, ha due figli, Andrea di 34 anni che lavora in Polizia e Alessandra, 29 anni che sta per diventare avvocato.

Abita nella città consacrata a Maria, in via Brigata Macerata 54.

Ha iniziato ad approfondire la fede alcuni anni fa frequentando i Corsi di cristianità.

Poi una ispirazione particolarissima: costruire un carrettino con su scritto: "Cristo conta su di te" che ha chiamato "Il carretto della pace" che traina con una particolare imbracatura per percorrere migliaia e migliaia di chilometri a piedi e raggiungere luoghi sacri, per evangelizzare, testimoniare, e da ultimo cercare in tutto il mondo anche l'adesione di altre 9 persone possibilmente specializzate in alcuni campi che poi diremo, per fare un pellegrinaggio a Gerusalemme, in Terra Santa: scopo prioritario evangelizzare lungo il percorso, ma anche cercare di sostenere strutture dell'Avis e la ricerca sul cancro.

Il primo pellegrinaggio Aldo lo ha fatto nel 1997 a Medjugorie, come ricerca personale di un ulteriore approfondimento della fede.

E' partito con la nave da Ancona per raggiungere Spalato, da qui con il carretto fino al luogo delle apparizioni della Madonna, dal 20 luglio all'8 agosto ha percorso 776 chilometri.

Dall'8 settembre al 29 agosto del 2001 da Perugina ha raggiunto il Santuario di San Michele Arcangelo al Gargano.

Dal 1° all'8 settembre del 2002 Perugia-Loreto.

Dal 3 al 14 settembre del 2003 da Perugina a Lucca, percorrendo 287 chilometri.

I record però sono altri: un pellegrinaggio che è durato 95 giorni da Macerata a Santiago di Campostela, in Spagna.

Aldo è partito il 29 aprile ed è arrivato il 1° agosto, nel 2000.

Una seconda volta, è partito il 1° aprile ed è tornato il 12 luglio: 125 giorni di cammino a piedi, raggiungendo Fatima.

Nel carretto Aldo porta una tenda per dormire e riposare, per il cibo e le bevande si avvale della carità delle persone che incontra percorrendo i lunghi percorsi.

Nei prossimi giorni renderemo noto l'intero suo diario di questo specifico Pellegrinaggio: Macerata- Santiago di Campostela.

"Sono sempre partito senza un soldo in tasca"; racconta Aldo, corporatura robusta, una barba ormai bianca sul volto, "sostenuto solo dalla fede e dalle intenzioni che di volta in volta ho sentito nel cuore: la pace, la solidarietà, l'aiuto ai bisognosi.

Nel corso della vita ho fatto diverse esperienze, anche di lavoro, diverse: sono stato volontario in Marina, poi ho lavorato come Vigile del Fuoco, e fui impiegato nell'alluvione di Firenze.

Quindi ho lavorato per una ditta della Sait per gli impianti telefonici e poi all'Inps.

Per andare a Fatima  sono passato per l'Umbria, la Toscana, la Liguria, valicando poi il confine a Ventimiglia. Dalla Francia, seguendo per un  certo tratto la costa, è passato in Spagna per Pamplona Burgos, Leon e il Santuario di Santiago di Compostela. Da qui infine in Portogallo, a Fatima".

Nel carretto della Pace Aldo ha caricato cambi di vestiti, scarpe e altro materiale: pesa 200 chili. "Quando avevo 11 anni", racconta ancora Aldo, "soffrivo di un grande disturbo alle ginocchia e riuscivo a muovermi a malapena, in quell'anno la statua della Madonna di Fatima fu portata dal Portogallo in giro per la cristianità e arrivò anche a Macerata.

Ero in casa e fu tanta la voglia di vedere quella statua miracolosa da indurmi a stringere i denti e scendere in strada a vederla.

Pregai con tutto il cuore e le chiesi di restituirmi la salute. Mi ascoltò perché il lunedì successivo mia madre mi portò a togliere il gesso e la radiografia rivelò che ero guarito".

Ora Aldo vorrebbe organizzare un altro pellegrinaggio: raggiungere Gerusalemme, non più a piedi, ma per via mare, in Kajak e la partenza è fissata per il mese di marzo o aprile del 2005.

Stavolta al centro della missione c'è la voglia di aiutare gli altri, quindi Aldo cerca altre 9 persone con le quali condividere questo Pellegrinaggio: un autista, un meccanico, un cardiologo, un tutto fare (cucinare, montare tre tende e aiutare in altri momenti del bisogno), un fisioterapista o massaggiatore, una persona con buona conoscenza di 4 lingue (Inglese, francese, tedesco, spagnolo, e arabo), un esperto radioamatore, un fotografo o cameramen che sappia riprodurre anche video cassette o Cd, un giornalista che faccia anche diario di bordo, un conoscitore delle carte nautiche. Aldo avendo conosciuto migliaia di persone nei suoi viaggi sta mandando e.mail in tutto il mondo chiedendo che il progetto venga fatto conoscere ad altrettanti amici. "Armiamoci di coraggio e fede"; dice Aldo, "con l'aiuto di Dio tutto si supera".

Il numero di telefono di Aldo è: 0733-23.70.70; cellulare: 328-47.57.477; e.mail: angeletti.aldo@libero.it.

"Ho incontrato tanta gente, lungo i miei percorsi", racconta ancora Aldo, "gente comune, che incuriosita delle mia iniziative, ne hanno compreso il significato più profondo condividendone le finalità, ospitandomi e offrendomi da magiare, da bere lungo il percorso di 3253 chilometri, nel caso del Pellegrinaggio al santuario di Santiago di Campostela. E' stata una esperienza straordinaria e indimenticabile che mi ha fatto conoscere e apprezzare fino in fondo il sentimento della generosità altrui.

Ora mi sto adoperando per organizzare un cammino ancora più impegnativo e importante: a Gerusalemme. Anche questa iniziativa ha lo scopo di richiamare l'attenzione della gente sulla fede sincera e profonda in Cristo e nella Sua Chiesa e su Alcune Associazioni benefiche di rilevanza nazionale e di provata serietà, come quelle sulla ricerca sul cancro e della sclerosi multipla.

Da solo però non riuscirei a portare a termine l'impresa: il percorso è estremamente lungo e insidioso ed è indispensabile condividerlo anche con qualche altra persona mossa da analoghi sentimenti e Spirito Santo.

Sono sempre più convinto che nel mondo di oggi bisogna "stupire" per suscitare l'attenzione della gente, ormai abituata a tutto. Il nuovo pellegrinaggio che sto tentando faticosamente di organizzare vorrebbe riproporre all'attenzione di tutti quei valori universali, pacifici e altruistici che aiuterebbero l'umanità intera a vivere meglio questa avventura terrena, tanto bella a preziosa, se affrontata bene, quanto difficile e complicata se si celebrano falsi idoli, se si rincorrono i futili problemi, se si inseguono vacue esigenze. Basterebbe guardarsi intorno, ciascuno nel proprio piccolo, per accorgersi di quanta gente ha bisogno di noi".

12/02/2004





        
  



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