I lavori della prima giornata del convegno di Pesaro.
| ANCONA - Tossicodipendenze: Valorizzare l'integrazione tra sociale e sanitario.
La continua evoluzione del fenomeno delle dipendenze richiede la collaborazione di tutti - amministratori pubblici, operatori del terzo settore, soggetti del sociale e del sanitario - attraverso un confronto basato su esperienze scientifiche il più possibile condivise e consolidate.
Nella prima giornata del lavori del convegno su "Sistema di interventi sulle dipendenze: la cornice europea, le evidenze scientifiche e le buone pratiche" apertosi oggi a Pesaro, su iniziativa dell'associazione Itaca Italia, del Comune di Pesaro, dell'Asur, Zona territoriale n. 1 di Pesaro, con il patrocinio della Regione Marche, il governo regionale ribadisce la validità della scelta strategica basata sul confronto e sull'approccio interdisciplinare tra sanità e sociale.
Assente, perché impegnato nella discussione in Consiglio Regionale sul bilancio di previsione 2004, l'assessore regionale alle Politiche Sociali Marcello Secchiaroli, che comunque ha assicurato la propria presenza nelle prossime giornate dei lavori, è toccato a Paolo Mannucci, dirigente dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione, e a Giuseppe Zuccatelli, direttore del Dipartimento Servizi alla Persona e alla Comunità della Regione Marche, illustrare nei particolari la filosofia della Regione.
Una filosofia fondata sulla programmazione e sulla concertazione pragmatica degli interventi. "E' grazie all'esperienza quotidiana - ha affermato Mannucci - che si può, si deve uscire da approcci ideologici che nulla hanno di scientifico, e che mettono al centro la sostanza d'abuso piuttosto che la persona".
Secondo dati ufficiali del 2002, nelle Marche ammontano a circa 4.500 i soggetti con problemi di uso e abuso di sostanze stupefacenti che si sono rivolti ai 14 servizi pubblici, con una crescita rispetto all'anno precedente di mille nuovi utenti.
Circa 500 utenti in cura presso strutture residenziali provengono da altre regioni,a testimonianza degli elevati standard qualitativa dei servizi marchigiani. Il numero delle morti per overdose è di dieci unità.
Centonovantadue gli operatori che lavorano nelle strutture pubbliche, 215 quelli delle strutture private pubbliche.
Per governare il complesso fenomeno, la Regione ha speso nello stesso anno circa 14 milioni di euro, di cui 8 milioni e mezzo per i servizi pubblici e 5 milioni e mezzo per servizi residenziali e semiresidenziali.
Dall'analisi dell'utenza che si rivolge ai servizi, si desume che la sostanza d'abuso primaria rimane ancora l'eroina (79 per cento), seguita dai cannabinoidi (10 per cento) e dalla cocaina (6 per cento), di cui si registra un costante aumento; sul piano geografico, il fenomeno si concentra soprattutto lungo la fascia costiera, mentre per quanto riguarda l'età, tra tutti coloro che si sono rivolti ai servizi pubblici, il 51 per cento ha un'età superiore ai trent'anni, il 24 per cento tra i 15 e i 24 anni.
"Oltre al numero dei soggetti coinvolti, preoccupa anche la progressiva diminuzione del primo approccio con le sostanze, collocabile - ha precisato Mannucci - in un'età compresa tra gli 11 e i 17 anni, con una media della prima esperienza che si attesta al di sotto dei 13 anni".
Per prevenire e combattere il disagio, la Regione offre una molteplice gamma di interventi basati sull'offerta di nuove opportunità, centri di informazione, luoghi e occasioni di aggregazione, privilegiando il rapporto con scuole, famiglie e giovani.
Il tutto in un processo di pianificazione socio-sanitaria che ha consentito di conseguire risultati incoraggianti, uscendo dalla fase dell'emergenza.
Ma problemi e interrogativi non mancano.
Come conciliare, ad esempio, si è chiesto Mannucci, le esigenze riabilitative del detenuto tossicodipendente con le proposte sempre più punitive del Governo?
In che modo adeguare gli interventi sul territorio alle nuove esigenze dei servizi residenziali?
Ed ancora: come conciliare l'autonomia delle Regioni con il rischio di creare tanti modelli regionali differenti e non coordinati?
Che tipo di raccordo va fatto tra le politiche nazionali e quelle dell'Unione Europea?
Su questi e su altri quesiti, come il problema dell'uso di sostanze dopanti o il fondamento scientifico dell'uso dei trattamenti sostitutivi, si confronteranno per tre giorni i partecipanti al convegno, nel tentativo di fornire approfondimenti tecnici e dare risposte il più possibile esaurienti.
Giuseppe Zuccatelli si è soffermato, nel suo intervento, sul nuovo assetto organizzativo della sanità marchigiana, a seguito dell'istituzione dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale: "Un approccio molto innovativo al quale non sono state risparmiate critiche, ma che ha destato anche grande attenzione" .
Dopo aver criticato le scelte "scellerate" del governo centrale in materia di servizi sociali e sanitari, ha sottolineato la decisione della Regione di non ridurre che "neanche di un euro" la spesa del settore.
Una scelta in netta controtendenza, necessaria per affrontare le crescenti esigenze della comunità marchigiana.
In precedenza, Ambros Uchtenhagen, dell'Università di Zurigo, nell'illustrare i risultati di una recente ricerca sperimentale svolta in Svizzera su un campione di 1.400 tossicodipendenti, ha sottolineato la validità scientifica della somministrazione controllata della sostanza d'abuso (eroina) in sostituzione del tradizionale ricorso all'uso del metadone.
Il buon esito del trattamento va comunque valutato ha precisato - non solo in base ai tassi di astinenza, ma anche tenendo conto di altri parametri, come lo stato di salute generale, l'integrazione sociale e la qualità della vita.
Per evitare il rischio di abbandono del trattamento e quello, più grave, di suicidio o overdose dopo il trattamento, è fondamentale ha concluso - rafforzare la motivazione al trattamento volontario del paziente.
Nella prima giornata del lavori del convegno su "Sistema di interventi sulle dipendenze: la cornice europea, le evidenze scientifiche e le buone pratiche" apertosi oggi a Pesaro, su iniziativa dell'associazione Itaca Italia, del Comune di Pesaro, dell'Asur, Zona territoriale n. 1 di Pesaro, con il patrocinio della Regione Marche, il governo regionale ribadisce la validità della scelta strategica basata sul confronto e sull'approccio interdisciplinare tra sanità e sociale.
Assente, perché impegnato nella discussione in Consiglio Regionale sul bilancio di previsione 2004, l'assessore regionale alle Politiche Sociali Marcello Secchiaroli, che comunque ha assicurato la propria presenza nelle prossime giornate dei lavori, è toccato a Paolo Mannucci, dirigente dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione, e a Giuseppe Zuccatelli, direttore del Dipartimento Servizi alla Persona e alla Comunità della Regione Marche, illustrare nei particolari la filosofia della Regione.
Una filosofia fondata sulla programmazione e sulla concertazione pragmatica degli interventi. "E' grazie all'esperienza quotidiana - ha affermato Mannucci - che si può, si deve uscire da approcci ideologici che nulla hanno di scientifico, e che mettono al centro la sostanza d'abuso piuttosto che la persona".
Secondo dati ufficiali del 2002, nelle Marche ammontano a circa 4.500 i soggetti con problemi di uso e abuso di sostanze stupefacenti che si sono rivolti ai 14 servizi pubblici, con una crescita rispetto all'anno precedente di mille nuovi utenti.
Circa 500 utenti in cura presso strutture residenziali provengono da altre regioni,a testimonianza degli elevati standard qualitativa dei servizi marchigiani. Il numero delle morti per overdose è di dieci unità.
Centonovantadue gli operatori che lavorano nelle strutture pubbliche, 215 quelli delle strutture private pubbliche.
Per governare il complesso fenomeno, la Regione ha speso nello stesso anno circa 14 milioni di euro, di cui 8 milioni e mezzo per i servizi pubblici e 5 milioni e mezzo per servizi residenziali e semiresidenziali.
Dall'analisi dell'utenza che si rivolge ai servizi, si desume che la sostanza d'abuso primaria rimane ancora l'eroina (79 per cento), seguita dai cannabinoidi (10 per cento) e dalla cocaina (6 per cento), di cui si registra un costante aumento; sul piano geografico, il fenomeno si concentra soprattutto lungo la fascia costiera, mentre per quanto riguarda l'età, tra tutti coloro che si sono rivolti ai servizi pubblici, il 51 per cento ha un'età superiore ai trent'anni, il 24 per cento tra i 15 e i 24 anni.
"Oltre al numero dei soggetti coinvolti, preoccupa anche la progressiva diminuzione del primo approccio con le sostanze, collocabile - ha precisato Mannucci - in un'età compresa tra gli 11 e i 17 anni, con una media della prima esperienza che si attesta al di sotto dei 13 anni".
Per prevenire e combattere il disagio, la Regione offre una molteplice gamma di interventi basati sull'offerta di nuove opportunità, centri di informazione, luoghi e occasioni di aggregazione, privilegiando il rapporto con scuole, famiglie e giovani.
Il tutto in un processo di pianificazione socio-sanitaria che ha consentito di conseguire risultati incoraggianti, uscendo dalla fase dell'emergenza.
Ma problemi e interrogativi non mancano.
Come conciliare, ad esempio, si è chiesto Mannucci, le esigenze riabilitative del detenuto tossicodipendente con le proposte sempre più punitive del Governo?
In che modo adeguare gli interventi sul territorio alle nuove esigenze dei servizi residenziali?
Ed ancora: come conciliare l'autonomia delle Regioni con il rischio di creare tanti modelli regionali differenti e non coordinati?
Che tipo di raccordo va fatto tra le politiche nazionali e quelle dell'Unione Europea?
Su questi e su altri quesiti, come il problema dell'uso di sostanze dopanti o il fondamento scientifico dell'uso dei trattamenti sostitutivi, si confronteranno per tre giorni i partecipanti al convegno, nel tentativo di fornire approfondimenti tecnici e dare risposte il più possibile esaurienti.
Giuseppe Zuccatelli si è soffermato, nel suo intervento, sul nuovo assetto organizzativo della sanità marchigiana, a seguito dell'istituzione dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale: "Un approccio molto innovativo al quale non sono state risparmiate critiche, ma che ha destato anche grande attenzione" .
Dopo aver criticato le scelte "scellerate" del governo centrale in materia di servizi sociali e sanitari, ha sottolineato la decisione della Regione di non ridurre che "neanche di un euro" la spesa del settore.
Una scelta in netta controtendenza, necessaria per affrontare le crescenti esigenze della comunità marchigiana.
In precedenza, Ambros Uchtenhagen, dell'Università di Zurigo, nell'illustrare i risultati di una recente ricerca sperimentale svolta in Svizzera su un campione di 1.400 tossicodipendenti, ha sottolineato la validità scientifica della somministrazione controllata della sostanza d'abuso (eroina) in sostituzione del tradizionale ricorso all'uso del metadone.
Il buon esito del trattamento va comunque valutato ha precisato - non solo in base ai tassi di astinenza, ma anche tenendo conto di altri parametri, come lo stato di salute generale, l'integrazione sociale e la qualità della vita.
Per evitare il rischio di abbandono del trattamento e quello, più grave, di suicidio o overdose dopo il trattamento, è fondamentale ha concluso - rafforzare la motivazione al trattamento volontario del paziente.
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11/02/2004
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