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"Da paese fabbrica a città cemento"

Montegranaro | E' l'amara constatazione dell'Associazione Ambientalista "Progetto Hedra"

di Stefania Ceteroni

"Chi si è trovato a passare lungo il fiume Chienti nei soleggiati giorni delle festività Natalizie, avrà provato sicuramente un senso di sconforto per il paesaggio deturpato dall'abbattimento degli alberi che prima facevano da cornice al fiume Chienti".

Si apre con queste parole una nota diffusa dall'Associazione Ambientalista Progetto Hedra che sofferma la sua attenzione sul quella che definisce la "città cemento", riferendosi a Montegranaro dopo le scelte dell'amministrazione comunale sul fronte ambientale.

"Ma al disagio si aggiunge un senso di rabbia pensando con quale sollecitudine si è provveduto all'abbattimento indiscriminato degli alberi per poi vedere che ad oggi tutto è fermo, più nulla si è fatto.

A suo tempo, qualcuno aveva ipotizzato che la scelta dell'abbattimento "selvaggio" fosse dettato da una questione di celerità. Si sosteneva che le opere idrauliche fossero urgenti per mettere in sicurezza la nuova zona industriale. Ovviamente, Progetto Hedra ebbe a contestare fortemente questa risibile giustificazione.

Ma allo stato dei fatti, e cioè il cantiere fermo da mesi, anche quella misera giustificazione viene a cadere.

Perché allora questo accanimento contro l'esiguo verde a disposizione nel nostro territorio?

Mentre il sindaco continua spudoratamente a dire in tutte le occasioni che chi amministra Montegranaro ha una particolare attenzione all'ambiente e che "il paese fabbrica" si sta trasformando in "città giardino", noi constatiamo, senza tema di smentita, che il percorso è esattamente l'opposto, che questo paese si sta trasformando in una "città cemento".

Lo dimostra l'abbattimento di varie querce, il "silenzio assenso" per la morte annunciata di una delle querce già gravemente ferite... scusate..."potate" in prossimità del cimitero la cui "esecuzione" è avvenuta durante le festività natalizie.

Lo dimostra anche la massiccia vendita del verde pubblico (circa 50 ettari), l'indiscriminato abbattimento degli alberi lungo il Chienti, l'abbandono in cui si trovano moltissimi spazi verdi, i muri in cemento armato che crescono indisturbati.

L'unico verde che sembra essere apprezzato, è quello dei fiori nelle rotatorie che, seppur piacevole, è misera cosa in confronto a quello venduto o smantellato in questi ultimi anni!

Sembra esserci in questa amministrazione, una sorta di vendetta nei confronti del verde. Possiamo comprendere che al sindaco stiano a cuore i simboli Egizi, le torri Zed ecc... Noi rispettiamo la sua passione per l'Egitto o l'Egittologia, ma se si continua in questa direzione, oltre ai simboli Egizi, il sindaco riuscirà a portarci anche il deserto! Se l'amore per l'Egitto è veramente così tanto, noi siamo disposti a pagargli il biglietto, basta che sia di sola andata"!

08/01/2004





        
  



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