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Temperatura glaciale al Palacongressi e ampi settori vuoti per il concerto di Accardo

San Benedetto del Tronto | Nel dopo concerto il maestro ricorda la figura di Astor Piazzolla. Prossime incisioni le Sonate di Beethoven

di Giovanni Desideri

"Ricordo la notevole amicizia con Astor Piazzolla e i preziosissimi insegnamenti che mi ha impartito per poter eseguire la sua musica, che parte da un canovaccio e richiede molta improvvisazione". Nel dopo concerto (sabato 3 gennaio) al Palacongressi di San Benedetto il maestro Salvatore Accardo tra un autografo e l'altro rievoca la "grande emozione" del periodo trascorso con il compositore argentino, per apprendere i segreti della sua musica. Il secondo bis della serata, non a caso, è stato "Oblivion" di Piazzolla. Ricordi forse utili anche per scaldarsi, visto che quanto alla sala del Palacongressi Accardo lamenta la temperatura "assolutamente gelida, sin dalle prove del pomeriggio, quando abbiamo trovato aria condizionata fredda" (per la gioia della pianista Laura Manzini, eroica nell'esibirsi con 39 di febbre e comunque bravissima).

L'acustica?
"L'acustica mi è parsa buona, risponde Accardo, forse un po' secca, ma posizionando eventualmente una camera acustica alle spalle degli esecutori si può già rimediare. Ad ogni modo anche così mi è parsa un'acustica migliore di quella del bel teatro di Ascoli, come si chiama…".
"Ventidio Basso maestro".
"Sì, quello. E comunque in Italia c'è molto di peggio di qui. Quanto al pubblico, stasera ne ho apprezzato la compostezza e il silenzio".

Programmi?
"Partirò a breve per una lunga tournée, prima in Australia, poi in Sud America. Al ritorno ho in programma l'incisione dell'integrale delle Sonate di Beethoven, a partire dalla "Kreutzer" e dalla "Primavera"".
Accardo cita poi l'impegno permanente con la sua "creatura", l'Orchestra da Camera Italiana, formata dai migliori allievi dei corsi della Fondazione Stauffer, "che permette ai ragazzi di studiare gratuitamente con noi" dice Accardo, intendo con "noi", oltre a se stesso, Bruno Giuranna (viola), Rocco Filippini (violoncello), Franco Petracchi (contrabbasso) fra gli altri.

Accardo ne trae anche una conclusione generale:
"nella musica come nella cultura come in qualsiasi altra cosa le migliori iniziative vengono dai privati. Se aspettassimo il Governo…".

Il programma della serata prevedeva musiche di Mozart, Brahms, Debussy, Szymanowski. Come bis, oltre ad "Oblivion", la "Gitana" di Kreisler. Un trionfo? Un trionfo. Accardo ha conquistato cuori e orecchie. Ma la presenza di pubblico è stata decisamente inferiore alle aspettative. Alla vigilia si era parlato di "Grande Promozione dell'Evento".

Ieri sera c'erano invece larghi settori vuoti nella (glaciale) Incompiuta cittadina, ciò che non fa certo onore a quel "territorio" di cui parlano i politici per intendere che esso deve "crescere". Ieri sera, più che crescere, il "territorio" è stato a casa.

E dire che il maestro Accardo ha molto elogiato la gente (e la buona cucina) di tutto il "territorio", da Ascoli a Pescara, "dove vado più spesso, avendo là dei cari amici". Per non dire di un certo provveditore agli studi ad Ascoli negli anni '80: la sorella del maestro, appunto.

"Sono rimasto entusiasta della soave musica del violino del maestro Accardo", ha dichiarato per parte sua l'assessore alla cultura Gabrielli. E a farne una questione di "personaggi presenti", si può dire che al Palacongressi c'erano tutti, dal sindaco Martinelli, al presidente della Provincia Colonnella, all'onorevole Scaltritti, tutta o quasi la maggioranza del governo cittadino, più alcuni rappresentanti della Confesercenti, fra gli sponsor del concerto.

04/01/2004





        
  



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