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Buoni pasto: Soluzione a portata di mano.

Ascoli Piceno | Confcommercio: "Soddisfazione per le soluzioni raggiunte sulla spendibilità dei buoni".

I problemi connessi all'utilizzo dei buoni pasto, che assicurano a lavoratori pubblici e privati il pasto di mezzogiorno, si avviano a soluzione.

Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero delle Attività Produttive e Fipe-Confcommercio hanno infatti fin dalla scorsa estate costituito un tavolo di lavoro che oggi è in grado di tracciare le più idonee soluzioni ai problemi legati alla piena spendibilità dei buoni pasto da tempo lamentata dai lavoratori e ai crescenti costi che gravano sugli esercenti.

Il tavolo ha convenuto prioritariamente sulla necessità di adottare con la massima urgenza un provvedimento legislativo di iniziativa governativa finalizzato essenzialmente a restituire al buono pasto la originaria funzione di servizio sostitutivo di mensa, garantendo per il lavoratore: la certezza di ricevere una prestazione realmente in grado di soddisfare le sue esigenze di alimentazione, la spendibilità del buono in una rete diffusa e di qualità certificata, la puntuale erogazione da parte del ristoratore della prestazione nei limiti del valore del buono.

Ai ristoratori, invece, deve essere garantita la assoluta garanzia di solvibilità da parte degli emettitori che rimborsano i buoni pasto, la previsione di termini di pagamento delle prestazioni contenuti e condizioni contrattuali eque, e quindi la istituzione di organismi pubblici di controllo dell'affidabilità degli emettitori.

Inoltre, la previsione di un limite agli sconti che gli emettitori possono offrire sia in sede di trattativa privata che di gara pubblica per aggiudicarsi la commessa da parte dei datori di lavoro, al quale deve conseguentemente corrispondere un limite agli sconti.

"Secondo la Confcommercio è questo un primo segnale importante, che viene dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, ma è altrettanto importante che al segnale seguano urgentemente i fatti, cioè la traduzione in norme di legge, delle linee guida indicate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, per ridare fiducia ad un mercato ormai vicino al collasso, dove le commissioni raggiungono e superano livelli del 12%, insostenibili per gli operatori e per i lavoratori, che non trovano corrispondenza tra il valore nominale del buono e la sua reale capacità di acquisto e drogato per gli stessi emettitori, costretti ad accaparrarsi gli appalti con sconti intorno al 20% del valore nominale del buono, a tutto svantaggio della qualità del servizio".

30/01/2004





        
  



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