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Lettera aperta a don Armando Moriconi

| Morte-variazioni sul tema

di Loretta Del Bianco

 Fine. Secondo il metodo freudiano delle libere associazioni, sarebbe questa la parola più vicina a 'morte'. Fine di cosa? Fine di un piacere o un dolore, che abiamo provato nello stare insieme alla persona scomparsa. Fine di un'esistenza e inizio di una nuova, da essa originata. Fine di amori, di storie scritte 'col nero' , fine di niente. Perché niente siamo, se non dei piccoli pezzi di vita vissuta, che, come in puzzle perpetuo, dall'era dei tempi, sono condannati a trovare il loro complementare.

'Per quanto ancora, nell'aere, i battiti lora? Gira la mente. Fine di tutto, fine di niente'

E i suicidi? Qui 'metabolizzare' diventa ancora più difficile. Quali espedienti dovremmo usare per spiegarci le ragioni di un suicidio? Perché ci si toglie la vita? Per i credenti togliersi la vita, che è dono di Dio, significa compiere peccato, ma la morte di una persona che si trova ad essere indispensabile per un'altra, non è una sorta di peccato? Secondo me non c'è alcun modo, tranne la fede religiosa, per spiegarsi la morte di qualcuno, sia che si tratti di omicidio, suicidio, o morte naturale.

Dovrebbero forse autocommiserarsi, gli atei, per non essere credenti, o dovrebbero darsi la morte essi stessi.? Sì, perché neanche il più rozzo dei boia rimarrebbe insensibile di fronte alla scomparsa di una persona  cara. C'è sempre una parte di te che muore con lui, a meno che non si riconosca nessun nessun senso alla propia esistenza. Ma allora, qual è il senso della vita? Secondo alcuni autorevoli filosofi, il senso della vita sta nel viverla. Secondo alcuni ricercatori dela facoltà di Filosofia dell'Università di New York,  per cogliere il senso della vita, bisogna alzarsi la mattina e dire: 'Oggi vivo pe questo motivo' e, vi assicuro, ce n'è sempre uno, anche per chi non ha niente e nessuno al mondo. Però, che strano, c'è chi è stato creato per dare vita ( la donna) e chi vive per dare la morte (il boia).

Concludo con alcuni proverbi:

Mors tua ,vita mea.
Mors ultima ratio' (La morte è la ragione finale di tutte le cose). Orazio-Epistulae.
Non omnis moriar' (Non morirò interamente. Vivrò attraverso le mie opere). Oazio

'O ciechi, il tanto affaticar che giova?
Tutti torniamo a la gran madrrea ntica,
E il nome nostro a pena si ritrova'

(Petrarca, Trionfo della Morte). 

30/01/2004





        
  



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