Regalo di Natale riciclato
| Una nuova moda che sottolinea come al peggio non c'è mai fine.
di Tonino Armata
E' stato un Natale magro, di regali miseri e deludenti, anzi un Natale "drammatico" si lamentano i commercianti, con un crollo delle vendite anche del 40% (e se non avessero raddoppiato i prezzi?). Mai come nell'anno passato (2003), nei giorni festivi che vanno da Santo Stefano a Capodanno, impazzava il festival del regalo riciclato.
Nel calorico susseguirsi d'inviti, cene, tombole dove mai ci si potrebbe presentare a mani vuote si affinava la sottile e ipocrita arte del riciclo: una specializzazione, un virtuosismo, una necessità. Rivela un sondaggio di Eta Meta Research che oltre un italiano su due è rimasto deluso dei regali ricevuti a Natale, considerati inutili, poco personali, troppo personali, troppo tecnologici, troppo prosaici.
Oggi a me domani a te. I regali sgraditi, fastidioso ingombro nelle nostre case sempre più piccole, e i doppioni vanno a formare un magmatico serbatoio di doni cui attingere tutto l'anno per onomastici, compleanni, befane, regali di circostanza, con l'augurio che l'oggetto eliminato non finisca di ritornare al mittente. Si fa ma non si dice. Fino a ieri. Adesso si fa e anche si dice. Ci si organizza online: si moltiplicano i siti e le bacheche elettroniche per smistare, vendere, indirizzare ad altri i doni ricevuti, mercatini vintage del ce l'ho già o del non mi piace: da inforsale, a tam tam, a cosacerchi?
Sono sempre più frequenti le feste e le riunioni mondane (la moda fu lanciata da Luciano De Crescenzo e da Renzo Arbore) con scambio di doni dichiaratamente riciclati. Ora le stanno organizzando anche le municipalità di cittadine non troppo grandi (si potrebbe fare anche nel circondario della Riviera delle Palme), i quali, negli ultimi giorni del 2003, hanno dato vita a "Strane Strenne", una megafesta del regalo riciclato.
Funziona così: porti un dono e ne ritiri un altro, che ti è assegnato per sorteggio. Ovviamente non sono ammessi reclami, né tanto meno cambi: scartando il nuovo pacchetto spesso capisci che al peggio non c'è mai fine.
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05/01/2004
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