Sabato la prima Giornata Europea di lotta per la libertà, la dignità e i diritti dei migranti
San Benedetto del Tronto | Due appuntamenti a San Benedetto: dalle 16 dibattito all'ex mercatino del pesce, alle 21 cena multietnica
di Giovanni Desideri
"Per contare e non essere contati" è lo slogan della prima "Giornata europea di lotta per la libertà, la dignità e i diritti dei migranti" indetta dal Forum Sociale Europeo di Parigi, che si svolgerà anche a San Benedetto sabato 31 gennaio.
La giornata ha per titolo "Un arcobaleno di color per un mondo di pace" e si svolgerà in due momenti: alle 16, presso l'ex mercatino del pesce in via Mazzocchi (dietro agli ex magazzini Gabrielli), un dibattito tra le varie comunità e associazioni di immigrati (e non) presenti sul territorio, con musica, dolci e tè alla menta, esposizione di prodotti tipici e del commercio equo e solidale. Alle 21, invece, cena multietnica presso la sede dell'associazione onlus "Atlas" (Associazione degli Immigrati Marocchini in Italia) in via Alfieri 94/a (dietro le suore Battistine): necessaria la prenotazione, fino ad esaurimento posti, telefonando al sig. Malayo (347.1720286).
L'iniziativa è stata presentata presso il Comune di San Benedetto giovedì 29 gennaio da quattro degli organizzatori: Karem Agrebi (dell'Associazione Immigrati Tunisini "Ibnou Khaldoun"), Abderrazak Malayo (presidente "Atlas"), padre Luis Sandoval Vegas (presidente dell'associazione "Perù Regione Marche", sezione Ascoli Piceno e direttore diocesano della cooperativa "Migrantes", organo della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale dell'immigrazione), Umberto Silenzi (Caritas di San Benedetto).
Durante il dibattito verranno discussi quattro punti principali, oggetto di una battaglia che le associazioni stanno conducendo nei confronti della Regione Marche (che sta ridisegnando il proprio statuto regionale): il diritto di cittadinanza per i residenti immigrati; il diritto di voto passivo ed attivo nelle consultazioni elettorali amministrative; l'opposizione all'ipotesi di costruzione di un Centro di Permanenza Temporanea nelle Marche (i "CPT" vengono infatti giudicati dei "lager"); il riconoscimento del diritto di asilo.
Secondo Agrebi "il diritto di voto è la precondizione per l'integrazione tra italiani e non italiani, perché responsabilizza l'immigrato, sui suoi diritti e i suoi doveri". Al tempo stesso Agrebi ha stigmatizzato l'allungamento del periodo di residenza degli immigrati (la Legge Bossi-Fini lo ha portato a 10 anni) prima della possibilità di chiedere la cittadinanza. Malayo ha invece espresso apprezzamento per le ultime dichiarazioni del vicepremier Fini sul voto amministrativo agli immigrati e riferito su ciò che avviene all'interno dei CPT: "una situazione peggiore che nelle carceri e già denunciata dai Medici Senza Frontiere in un rapporto-shock, per l'uso di sedativi, psicofarmaci, negazione dei più elementari diritti della persona".
Padre Vegas ha ricordato le migrazioni degli italiani del mondo ("si parla di più di 60 milioni di italiani o discendenti di italiani nei vari Paesi") e la Conferenza Regionale sull'Immigrazione svoltasi lo scorso 14 giugno presso il Palacongressi di San Benedetto. Silenzi ha insistito sul diritto alla casa: "alcuni italiani vengono da me a pretendere una priorità nell'assegnazione di un alloggio nei confronti degli immigrati. Ma il criterio deve essere il bisogno, non la nazionalità: il diritto alla casa è un diritto della persona".
La manifestazione di San Benedetto è organizzata da trentacinque tra associazioni di immigrati e non, laiche e religiose, partiti politici ed altre ancora.
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29/01/2004
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