Montegranaro Democratica fa il suo bilancio
Montegranaro | Punto per punto, ribadite critiche all'amministrazione Basso.
di Stefania Ceteroni
L'ex sindaco Franca Branchesi, il capogruppo dei Ds Aronne Perugini, il consigliere regionale diessino Fausto Franceschetti, i consiglieri Giuseppe Viozzi e Nazzareno Fortuna si sono ritrovati attorno ad un tavolo, alla presenza della stampa, per tirare le somme dell'esperienza amministrativa fino ad ora vissuta.
Si tratta del bilancio di "Montegranaro Democratica", non di un singolo partito ma di tutto il gruppo che, capitanato dall'ex sindaco Franca Branchesi, ha voluto riassumere le perplessità e le critiche che hanno caratterizzato la vita amministrativa da quattro anni a questa parte.
E l'ex sindaco ha lasciato ad Aronne Perugini - capogruppo dei Ds - il compito di tirare le somme esprimere il pensiero del gruppo riconoscendo così al giovane consigliere, seppur in maniera indiretta, il ruolo di elemento di riferimento dell'intero gruppo di minoranza distintosi per impegno e competenza nel corso dell'intero mandato.
Il primo concetto affrontato è stato quello dello sviluppo economico ribadendo una decisa critica alla scelta effettuata dall'amministrazione Basso di affidarsi ad un privato.
"Abbiamo criticato fin dall'inizio l'operazione che si intendeva mettere in atto e che ora, ad anni di distanza, conferma le nostre perplessità ed acuisce le nostre preoccupazioni visto che è oramai palese che i piccoli imprenditori sono stati tagliati fuori dall'operazione Villaggio del Lavoro. Un'operazione che, peraltro, stenta a decollare".
Non poteva mancare un riferimento al Piano Regolatore. "Siamo l'unico comune con più di diecimila abitanti a non averne mai avuto uno ma che, per contro, ha assistito ad operazioni urbanistiche che lasceranno per sempre il segno. Si dice ogni volta di essere sul punto di presentarlo ma ad oggi non ci risulta nulla di tutto ciò".
Centro Storico. "L'operato dell'amministrazione non ha risolto nemmeno una delle problematiche del centro. Le preoccupazioni che si avevano all'indomani del crollo non solo non sono state fugate ma si sono amplificate".
Palazzetto e piscina. "Il palazzetto si poteva fare con soldi pubblici. Questa amministrazione ha deciso di affidarsi il privato e, ad oggi, non solo non abbiamo il palazzetto, ma anche sul lato degli insediamenti produttivi non si hanno buone prospettive. I nostri amministratori dissero anche che vendevano la farmacia per realizzare la piscina. Poi ci si è affidati al privato e i soldi della farmacia sono finiti altrove. Da quanto ci risulta, l'impegno economico del privato basterà a malapena a coprire i costi per il palazzetto: ed ecco che ci troviamo senza farmacia, senza piscina e senza soldi".
Ed ancora critiche in tema di sanità, per un'amministrazione che avrebbe deciso a tavolino la riconversione del plesso ospedaliero senza portare l'argomento in consiglio e poi viabilità, vivibilità della città...
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10/01/2004
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