In una nota diffusa mercoledì 31 dicembre l'Ulivo di San Benedetto presenta obiezioni su quattro punti del Piano di Spiaggia (prima approvazione in Consiglio Comunale lo scorso 23 ottobre): ambulantato, spiagge libere, impianti tecnologici e (soprattutto) aumento di volumi.

Sull'ambulantato, prevedendo il Piano che i commercianti occupino rotonde di futura realizzazione sul lungomare, l'Ulivo chiede che venga trovata un'altra sistemazione (per esempio la pinetina a fianco dell'ex GIL), per evitare una completa copertura della visuale verso il mare. Per gli ambulanti che già oggi hanno una sistemazione sul lungomare l'Ulivo chiede invece una disposizione perpendicolare alla passeggiata, sempre per preservare la visuale.

Quanto alla spiaggia libera della zona tra l'ex camping e il Campo Europa, il centrosinistra obietta che il Piano di Spiaggia la veda come "deposito di stazionamento barche" e chiede "che vengano definiti più specificatamente gli ambiti di concessione dello stazionamento barche (…) per permettere anche ai cittadini di godere di una tra le spiagge libere più belle del litorale".

Sugli impianti tecnologici la questione riguarda le cabine di trasformazione dell'energia: "su suolo di uso pubblico e non soggette a limiti parametrici" secondo il dettato del Piano di Spiaggia, "interrate affinché non creino disturbo", secondo quanto richiesto dall'Ulivo.

L'aumento dei volumi per finire. L'opposizione di centrosinistra osserva che "in tutto il territorio comunale le chiusure, anche scorrevoli, su tre lati, costituiscono aumento di volume". Ma siccome "secondo la Variante al Piano di Spiaggia approvata con Delibera Consiliare lo stesso intervento non comporta la medesima considerazione, si chiede che per il succitato intervento si uniformi la valutazione su tutto il territorio cittadino, e quindi che vengano considerati come aumento di volume anche le chiusure su tre lati degli stabilimenti balneari".