Convegno di studi storici
| ANCONA - "L'8 settembre 1943 nelle Marche. Premesse e conseguenze"
"L'8 settembre 1943 nelle Marche. Premesse e conseguenze" è il titolo del convegno di studi storici, che si è svolto oggi nella sede della Giunta regionale ad Ancona. Organizzato dall'Anpi e dall'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, l'iniziativa fa parte di un programma triennale, che la Giunta regionale Marche ha approvato, su iniziativa del presidente Vito D'Ambrosio, in occasione del Sessantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione.
Le manifestazioni copriranno l'intero arco del triennio 2003-2005, al fine di includere anche la celebrazione del Sessantesimo del 25 aprile 1945. L'intento è quello di onorare la ricorrenza, non tanto in una generica commemorazione celebrativa, ma nell'esigenza di diffondere, tra le generazioni più giovani, la conoscenza e la consapevolezza di questi eventi e dei valori di libertà e democrazia. Per questo oggi, a inaugurare l'iniziativa, erano presenti anche gli alunni del quinto anno del Liceo Scientifico Tecnologico "Volterra" di Ancona.
"L'8 settembre - ha commentato Giorgio Vecchio dell'Università di Parma - può essere capito dai giovani solo pensando all'irruzione dei militari americani a Baghdad". Un'immagine forte, che nel racconto di Massimo Papini, direttore Irsmim, ha assunto i tratti peculiari della città di Ancona, descritti anche attraverso le parole della testimonianza di Davide Laiolo: "Dopo la notizia della caduta di Mussolini, la sera del 25 luglio, all'improvviso tutte le case si sono illuminate, poi la gente si è riversata nelle piazze, sembrava fosse scoppiata la felicità". Un clima di serenità che origina anche un tentativo di pace tra fascisti ed antifascisti. "Nelle Marche la transizione è indolore - spiega Papini - tanto che il 9 settembre il Corriere Adriatico viene occupato da un gruppo di antifascisti, capitanato da Oddo Marinelli, che qualche giorno dopo pubblica un appello di pacificazione, sottoscritto dai fascisti ed accompagnato da una nota redazionale.
Ma come la storia racconta, il tentativo di lanciare un messaggio di pace a tutta la nazione è sfumato in poco tempo". Preziose testimonianze e studi di noti ricercatori (Sergio Bugiardini dell'Università di Urbino, Giuseppe Campana e Mario Fratesi, Roberto Lucioli, archivista Isrim, Ruggero Giacomini e Renato Biondini, Costantino Di Sante dell'Università di Teramo, il critico letterario Massimo Raffaelli) si sono snodati nel corso del convegno, concluso con l'intervento del vice presidente Irsmim Ernesto Preziosi e la presidente Irsmim Luisella Pasquini.
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11/12/2003
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Betto Liberati