Arrivederci Ragazzi
| "Non vi credevate dei "Rambo", non eravate Marines. Vigliaccamente e barbaramente siete stati uccisi".
di Clemente Ciampolillo
Abbiamo visto i vostri volti, abbiamo sentito le vostre storie: vite di gente splendida, nella sua assoluta normalità.
Non vi credevate dei "Rambo", non eravate Marines: in mezzo alla gente, tra la gente, com'è nel vostro motto, nella vostra indole, nella vostra missione.
Vigliaccamente e barbaramente siete stati uccisi, come spesso è successo altre volte, con determinazione meschina e bruta.
Ma non avete mollato, non vi siete né scoraggiati né ricreduti.
Eravate in "Missione umanitaria", in zona di guerra, eppure non avete visto cattiveria nella gente che incontravate, nei ragazzi che accarezzavate, perché non si può prevedere, in chi si incontra, la malvagità gratuita, omicida.
Oggi le vostre bare saranno solennemente tumulate. L'Italia si fermerà per voi, riflettendo sul vostro coraggio, sul vostro senso del dovere, sulle vostre giovani vite spezzate.
Ma il dolore vero, quello vivo che forse non vedremo, sarà quello di chi vi ha sinceramente, disinteressatamente, profondamente amato; cresciuto con orgoglio; persi con onore.
Siete partiti per inseguire un sogno, per realizzare un'ideale: e per esso vi siete immolati.
Passerete alla Storia per questo; sarete additati ai giovani come esempio; ma il vostro sorriso rimarrà per sempre immobile su un freddo marmo di una lapide cimiteriale.
Che tristezza, che inutilità, che crudeltà !
Sia leggera la terra che ricoprirà il vostro corpo, sia breve il mesto vostro viaggio verso quella Luce in cui ciascuno di noi crede, sia eterno il vostro sorriso, il vostro sogno di giustizia e pace, il vostro connaturale senso del dovere, di fedeltà alle consegne ricevute.
E' oggi il giorno del nostro saluto al vostro altruismo, comunque motivato.
Arrivederci ragazzi.
Non vi credevate dei "Rambo", non eravate Marines: in mezzo alla gente, tra la gente, com'è nel vostro motto, nella vostra indole, nella vostra missione.
Vigliaccamente e barbaramente siete stati uccisi, come spesso è successo altre volte, con determinazione meschina e bruta.
Ma non avete mollato, non vi siete né scoraggiati né ricreduti.
Eravate in "Missione umanitaria", in zona di guerra, eppure non avete visto cattiveria nella gente che incontravate, nei ragazzi che accarezzavate, perché non si può prevedere, in chi si incontra, la malvagità gratuita, omicida.
Oggi le vostre bare saranno solennemente tumulate. L'Italia si fermerà per voi, riflettendo sul vostro coraggio, sul vostro senso del dovere, sulle vostre giovani vite spezzate.
Ma il dolore vero, quello vivo che forse non vedremo, sarà quello di chi vi ha sinceramente, disinteressatamente, profondamente amato; cresciuto con orgoglio; persi con onore.
Siete partiti per inseguire un sogno, per realizzare un'ideale: e per esso vi siete immolati.
Passerete alla Storia per questo; sarete additati ai giovani come esempio; ma il vostro sorriso rimarrà per sempre immobile su un freddo marmo di una lapide cimiteriale.
Che tristezza, che inutilità, che crudeltà !
Sia leggera la terra che ricoprirà il vostro corpo, sia breve il mesto vostro viaggio verso quella Luce in cui ciascuno di noi crede, sia eterno il vostro sorriso, il vostro sogno di giustizia e pace, il vostro connaturale senso del dovere, di fedeltà alle consegne ricevute.
E' oggi il giorno del nostro saluto al vostro altruismo, comunque motivato.
Arrivederci ragazzi.
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18/11/2003
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