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Villaggio del Lavoro ancora al centro dell'attenzione

Montegranaro | Se n'è discusso in consiglio martedì sera.

di Stefania Ceteroni

Che sarebbe stato uno degli argomenti di maggiore attualità era facilmente intuibile: il Villaggio del Lavoro, e con esso tutto il discorso dello sviluppo economico cittadini, è ormai argomento di discussione in ogni luogo.

Tanto più in consiglio comunale. Così è stato anche nella serata di martedì. 

L'assessore allo sviluppo economico, Endrio Mancini, l'ha definita come un'opera che parla da sola, sostenendo di non voler rivendicare nessuna primogenitura dell'idea.

"E' un'operazione di vastissime dimensioni per tutto il distretto - ha commentato Mancini - ed in attuazione della quale si stanno svolgendo operazioni di valenza quantomeno nazionale. Questo non perché siamo dei fenomeni ma perché quell'area è appetibile, strategicamente interessante per aziende che vogliono delocalizzare il loro lavoro".

Proseguendo nel discorso, Mancini si è soffermato sulla capacità, dell'intera operazione, di permettere a grandi aziende che producono in direzioni diverse dalla calzatura, di impiantarsi nella zona. Si sarebbe attirata l'attenzione, secondo Mancini, anche di imprenditori a livello internazionale.

"Nel concepire quest'opera abbiamo seguito un'ottica liberale - ha commentato - lasciando il tutto alle leggi di mercato". Escludendo poi che l'amministrazione avrebbe potuto assumere funzione calmieratrice dei prezzi di vendita, ha sostenendo che "...se anche l'area fosse costata 20/30.000 vecchie lire di meno, di fatto i nostri artigiani non avrebbero fatto la corsa per andare a comprare".

Ciò a causa delle difficoltà, degli artigiani locali, di reperire risorse finanziarie presso istituti di credito.

Un concetto, questo, che ha alimentato la reazione di chi, dai banchi di minoranza, si è sentito di prendere le difese di chi, negli anni, ha fatto grande il comparto calzaturiero locale. Coloro che, secondo le parole di Mancini, è parso che siano considerati a priori esclusi da un potenziale interesse per i nuovi insediamenti produttivi.

"Credo che gli artigiani meritassero un atteggiamento diverso e una maggiore considerazione" ha osservato il consigliere Nazzareno Fortuna al quale hanno fatto eco Giuseppe Viozzi e il capogruppo Ds Aronne Perugini.

"Per prima cosa riteniamo sbagliata la scelta liberista con cui si è rimandato al mercato - ha osservato Perugini - Riteniamo che si sia fatta una scelta che ha, di fatto, tagliato fuori gli artigiani. Nel tempo, il comparto artigianale, motore dell'economia locale, ha pian piano abbandonato la propria identità accogliendo la logica del lavoro conto terzi, per grosse aziende. Nel momento in cui queste aziende hanno iniziato a spostarsi, seguendo le logiche del mercato, gli artigiani si sono trovati in difficoltà. Ora, anziché concepire incentivi per questi ultimi si è scelto di tagliarli fuori. Non lo possiamo condividere".

Sull'argomento è da segnalare anche una nota stampa inviata dal rappresentante locale de L'Italia dei Valori, Tonino Petrini.

"Nell' ultimo Consiglio Comunale abbiamo sentito affermare dall' Assessore Endrio Mancini e naturalmente condiviso dal Sindaco Basso , di una scelta liberista nei confronti del Villaggio del lavoro (Chienti-Mezzina). Io ricordo a Mancini, qualora ce ne fosse bisogno, che il liberismo è basato sul principio della concorrenza e il rispetto rigoroso delle leggi di mercato.

Di fatto gli attuali amministratori di Montegranaro hanno contribuito alla realizzazione di un vero e proprio monopolio con tutto quello che ne consegue.

Se proprio si voleva fare una scelta liberista bisognava dividere l'intera area degli insediamenti produttivi in più parti con diverse ditte costruttrici a concorrere alla realizzazione di qui lavori , solo allora si poteva parlare di scelta liberista, invece cosi non è stato.

Ribadiamo con forza che l' errore è a monte e che l' amministrazione comunale secondo il nostro modo di vedere doveva essere il motore e parte integrante della valorizzazione del distretto  insieme ad altri protagonisti dello sviluppo economico di questa città visto che è una realtà con piccole industrie e tanto artigianato che non riescono a crescere da sole e  cioè:  fare una politica che mira a realizzare un programma di giustizia sociale nel rispetto delle libertà individuali ed economiche".   

03/10/2003





        
  



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